Sesto, futuro incerto per il mercato. Favaron: «Ora è la soluzione migliore»

SESTO CALENDE – «Tra via Capricciosa e viale Lombardia c’è molto più spazio per un mercato in sicurezza. Attualmente sono 120 le postazioni possibili. E in più c’è il vantaggio di trovare parcheggio facilmente. Per come stanno le cose, in centro sarebbero solo 70 le bancarelle». Dati alla mano per il vicesindaco con delega al Commercio di Sesto Calende, Edoardo Favaron. Che rispondendo alle domande poste dalla minoranza, non si tira indietro nel dire il suo punto di vista: «È una soluzione temporanea, ma per noi resta la migliore». Il consiglio comunale di ieri sera, 13 ottobre, è stata un’ulteriore occasione per tornare su quello che ormai è un caso. Il mercato torna in centro oppure no?

La minoranza cerca chiarimenti

Al consigliere Floriana Tollini (Insieme per Sesto) il compito di condurre l’interpellanza alla maggioranza. Domande sulla consultazione, che vanno dai tempi alle modalità di preparazione di un piano da proporre ai cittadini, per prendere una decisione definitiva. Ma anche sul coinvolgimento o meno dei gruppi consiliari e, soprattutto, sul grande punto di domanda che ha innescato il caso: la sicurezza. «Quali sono le misure prese in modo che sia garantita la distanza tra il pubblico e il banco dell’operatore? E vale per tutti i punti inclusi nella nuova sistemazione?». E sono solo alcune delle questioni sollevate. Anche aspetti più pratici e tecnici sono stati posti all’attenzione dell’aula, come «i costi sostenuti dall’amministrazione per il supporto al mercato provvisorio». E ancora, chiarimenti «su quale sia il numero attuale di titolari di licenza e su quale sia il numero di posti che si stima sia compatibile per ciascuna soluzione da sottoporre a consultazione, in modo da garantire misure di sicurezza e distanziamento, oltre all’accesso ai servizi». Per poi capire se veramente c’è una possibilità di tornare in via Italia. Così Tollini: «È stato predisposto un piano di adeguamento per il mercato nel centro storico che risolva le criticità evidenziate?».

Il vicesindaco risponde

La maggioranza si è affidata a Favaron per proporre il quadro attuale della situazione mercato. Che ha ribadito: «Lo spostamento del mercato è stato necessario, soprattutto, per assicurare il distanziamento. E quindi la sicurezza sanitaria». Lasciare le bancarelle in centro voleva dire «aumentare gli accessi e trovare molto più personale a disposizione». In ogni caso, si tratta di una scelta che «ha coinvolto gli ambulanti: sono stati loro a dire come spostarsi e a delineare poi i propri spazi». Senza dimenticare i vantaggi dei parcheggi e dei distanziamenti. Così Favaron: «Sono stati mantenuti gli 80 cm tra un banco e l’altro, e un metro fra le persone. In centro non era possibile, e le bancarelle erano una attaccata all’altra: in caso di emergenza, di qualsiasi genere, sarebbe impossibile garantire ogni intervento». E ha presentato le spese che finora sono state necessarie per la nuova sistemazione. «Abbiamo speso 2.700 euro per la segnaletica, 19mila per le piante, 2mila per gli impianti elettrici e 2mila per il taglio verde».

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