Sesto, l’ira dell’ex sindaco Colombo contro FdI: «Chi mi accusa ci metta la faccia»

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SESTO CALENDE – «Prenditi la responsabilità di quello che dici: fai il nome e poi vai in procura. Altrimenti è un modo indegno di fare politica». Non solo guerra fra partiti. Più che altro è una questione personale per Marco Colombo, capogruppo della Lega a Sesto Calende. Gli attacchi di Cesare Zacchetti, presidente di circolo di Fratelli d’Italia, proprio non sono stati digeriti dall’ex sindaco. Che ora non la manda a dire: «I vertici di FdI? Sono in imbarazzo per lui».

«Insulti con mezze frasi»

Il centrodestra sestese rischia di saltare in aria. Non adesso: la Lega della Libertà, almeno per ora, si tiene stretto il governo della città. E si tiene ancora più stretto il suo leader: «La gente è con me», taglia corto Colombo. Ma cosa succederà da qui al 2024, quando i cittadini saranno chiamati alle urne? Fratelli d’Italia ha iniziato la scalata alle elezioni, provando a liberarsi fin da subito del punto di riferimento della maggioranza. E quell’attacco di Zacchetti sui social, mascherato da strategia politica, ha obbligato Colombo a passare subito al contrattacco: «Sei il presidente di circolo del primo partito, bene. Allora mettici la faccia. Sono bravi tutti a insultare con mezze frasi», dice senza fronzoli. «Da 14 anni sento continuamente insinuazioni da parte di alcuni gruppi. Io ho molta stima dei vertici provinciali e regionali di FdI, con i quali mi confronto costantemente. Sono certo che si sentano in imbarazzo, perché questi atteggiamenti non appartengono al loro modo di fare politica».

Niente fascia tricolore

Intanto, è tempo di fare i conti con i prossimi appuntamenti politici. «Continuerò a lavorare per Sesto», non ha dubbi. «E se FdI vuole amministrare non serve andare dai gruppi d’opposizione». Una frecciata, questa, rivolta a un nuovo post pubblicato sui social da Zacchetti (poi, probabilmente, eliminato) di un incontro informale con le forze di minoranza. Un assist per Colombo: «Forse vogliono escludermi. Sanno che se mi candido, vinco: ho l’appoggio dei cittadini. E se corressi con una mia squadra – senza alcun simbolo – ce la farei comunque». Ma anche se la sicurezza non gli manca, il leghista tira subito il freno a mano: «Non voglio fare il sindaco», tranchant. «Ci sarò sempre per il partito, ma c’è anche altro: sono un imprenditore prestato alla politica e ora voglio dedicarmi al lavoro, alla famiglia e alla mia associazione di volontariato».

Regione ai margini

Dai confini sestesi, il campo si allarga fino a quelli lombardi. Nonostante sia ormai certa la sua volontà a farsi da parte, Colombo ancora non si espone sul futuro da consigliere regionale. «Lo comunicherò prossimamente», dice. Una porta socchiusa, a cui manca ancora l’ultima parola del diretto interessato prima che venga chiusa ufficialmente. Oltretutto, senza dimenticare che «i vertici della Lega hanno confermato agli uscenti la possibilità di ricandidarsi». Nel frattempo c’è un’altra partita da giocare. E va giocata in casa: Lega e Fratelli d’Italia sono già ai ferri corti a Sesto.

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