Sesto, lievitano di 70mila euro i costi per sistemare la portineria ex Avir

sesto calende avir esselunga

SESTO CALENDE – Lievitano i costi per sistemare e riconsegnare alla città di Sesto Calende la portineria dell’ex Avir, destinata secondo la Convenzione urbanistica siglata con Esselunga a diventare da edificio dismesso a luogo per attività pubbliche. Lo rende noto la giunta di Giovanni Buzzi attraverso una delibera in cui si certifica che i costi di riqualificazione dello stabile – ancora in stato di degrado nonostante il supermercato attiguo sia in funzione da ormai cinque anni – passano dai 244.800 euro stimati nel 2017 a 315mila euro.

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L’accordo del 2017

Secondo quanto stabilito nel 2017 tra Comune ed Esselunga, la portineria dell’ex vetreria viene ceduta al Comune come standard qualitativo per un importo complessivo presunto di  244.800 euro. Le spese di progettazione e ristrutturazione sono naturalmente a carico totale del soggetto attuatore. Tre anni dopo i lavori non sono ancora iniziati. Nel frattempo Esselunga lo scorso agosto ha fatto pervenire in Comune una nota nella quale si evidenziano attraverso opportuni elaborati grafici le problematiche di staticità dell’edificio pubblico oggetto di cessione e le conseguenti necessità di effettuare un’attività di consolidamento statico, onde poter assicurare la stabilità strutturale dell’edificio. Naturalmente questo comporta un costo maggiore, che il soggetto attuatore ha stimato in 315.702 euro.

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La modifica nel 2020

Tre anni dopo la giunta ha dunque ritenuto opportuno modificare quanto deciso nel 2017, ovvero individuando nuove linee guida ai fini della esecuzione delle opere allo stabile che, va sottolineato, nel frattempo è già di proprietà comunale. La delibera è stata così modificata: «Dovranno essere messi in atto a cura del Soggetto Attuatore tutti gli interventi necessari alla stabilità e al consolidamento delle strutture, ivi compreso il rifacimento 4 della copertura con le opere necessarie alla raccolta e allontanamento delle acque. L’ammontare delle opere previste negli elaborati allegati alla nota prot. 16764 e nelle successive integrazioni agli atti d’ufficio è pari a € 315.702,59 e pertanto superiore a quanto stabilito all’art. 10 comma 3 della convenzione urbanistica afferente al PII Ex Avir, stipulata in data 20.06.2017, Notaio Dott. Giovanni Nai, rep. 16024, racc. 5450. Dovranno inoltre essere eseguite a cura del Soggetto Attuatore tutte quelle opere di predisposizione degli impianti (ad esempio allacciamento alla fognatura) che potrebbero implicare, qualora non eseguite anticipatamente, maggiore spesa per l’Amministrazione per l’esecuzione di demolizioni e rifacimenti».

I dubbi

Non è sufficientemente chiaro dalla delibera approvata nelle scorse settimana dalla giunta Buzzi chi si dovrà accollare il maggiore costo, anche se logica vuole che sia il privato a dover mettere mano al portafogli. In ogni caso l’opposizione di “Insieme per Sesto” fa sapere che sta predisponendo un’interrogazione ad hoc per chiarire tutti gli aspetti economici e capire il perché del ritardo nella consegna dell’immobile ex portineria. Con la chiusura della sala Varalli e la Marna ormai inagibile, è ormai evidente la necessità di spazi pubblici in città.

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