Polemica in consiglio a Sesto su un’area da acquisire. Buzzi a Caielli: «Ci diffama»

sesto passaggio lago lisanza

SESTO CALENDE – Accuse di diffamazione, posizioni difese a spada tratta e toni che si alzano in fretta. L’acquisizione da parte del Comune di un’area a Lisanza – nello specifico un passaggio a lago in via Sara – ha acceso il consiglio comunale ieri, 26 maggio, a Sesto Calende. Un furibondo sindaco Giovanni Buzzi non l’ha mandata a dire, puntando il dito contro il consigliere di minoranza Roberto Caielli (Insieme per Sesto). Due i motivi principali. Da una parte, la «difficoltà estrema che incontriamo per accedere agli atti», ha spiegato l’esponente di Ixs. Dall’altra, «la contraddizione che si riscontra tra alcune foto e il disegno che rappresenta lo stato di fatto» della zona da acquisire. Vuole il caso che l’area in questione sia adiacente a una proprietà della famiglia del capogruppo di maggioranza, Marco Colombo. Fattore che forse ha portato la discussione a prendere una piega non preventivata. Insomma, una serie di circostanze che hanno spinto il primo cittadino a perdere la pazienza: «Sono cose gravissime, non so se Caielli si rende conto di ciò che dice: ci sono totali inesattezze, che diffondono un messaggio diffamatorio sia nei confronti dell’amministrazione comunale che degli uffici». Ed è scoppiata la polemica.

Accesso difficile o scatole rotte?

Un botta e risposta che parte dalla «difficoltà ad accedere agli atti a Sesto», ha spiegato Caielli. «I funzionari intervengono in merito alle richieste dei consiglieri, non dovrebbero sindacare». Soprattutto se «queste richieste sono motivate: ci sono sentenze vere e proprie che lo confermano».
Di fatto, il primo assist al sindaco per replicare in maniera dura: «Ci sono totali inesattezze: l’accesso agli atti era stato negato perché riguardavano esclusivamente una pratica edilizia privata. E un consigliere non ha diritto ad accedere a questi documenti come gli pare e piace». E rivolto direttamente al suo avversario politico, ha affondato: «Se poi insisti perché pensi di avere ragione il problema è tuo, che continui a rompere le scatole agli uffici con richieste illegittime: è ora di finirla». Dal canto suo, Caielli ha puntualizzato: «Non è vero, questo è infamante, io faccio domande legittime».

La querelle sul passaggio a lago

Ma oltre a quella che può sembrare una scaramuccia, la situazione prende una piega diversa durante la discussione di via Sara. Così Caielli: «Si riscontra una contraddizione tra alcune foto e il disegno che rappresenta lo stato di fatto». Nel senso che «questo passaggio prima era largo 4 metri, oggi è di 2 metri». Infatti, «la recinzione della proprietà privata adiacente è stata spostata, inglobando – pur legittimamente – una parte del passaggio». Ma ha anche precisato che «nei disegni, quello che sarebbe diventato il nuovo confine, è presentato nella pratica edilizia come uno stato di fatto pre-esistente, mentre le foto, che risalgono a prima dei lavori, dicono il contrario». Da qui, la domanda: «Perché non è stato verificato se anche quel pezzo di terra inglobato nella recinzione fosse già un passaggio pubblico?».
Immediata la replica di Buzzi: «Dopo trent’anni sistemiamo quello che è stato un pasticcio inenarrabile. Siete stati voi a spendere male i soldi del Comune per fare una recinzione sbagliata». E senza mezzi termini ha lanciato la stoccata: «Al limite li chiedo io i danni, per le cazzate che avete fatto, visto che la recinzione l’ha dovuta rifare lui (Marco Colombo, ndr) a spese sue».

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