Sesto, il Ponte di ferro rischia di chiudere un mese. Colombo: «Mi terrorizza»

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SESTO CALENDE – La prossima estate il Ponte di ferro di Sesto Calende chiuderà per circa un mese, a causa dei lavori di manutenzione. Sicuramente, questo riguarda la parte ferroviaria. Per quella stradale ancora non si hanno indicazioni certe, anche per trovare un equilibrio tra i necessari interventi ed evitare disagi al viabilità. Si può riassumere così la spiegazione che il consigliere di maggioranza Marco Colombo (Lega) ha dato in consiglio comunale lo scorso 21 dicembre. Insieme al sindaco Giovanni Buzzi, sono stati riepilogati i passaggi che porteranno a una riqualificazione dello storico collegamento sul fiume Ticino tra Sesto e Castelletto, in risposta a un’interrogazione presentata dalla minoranza di Insieme per Sesto per avere «informazioni sulla natura e sullo scopo dei rilievi in corso, oltre alla loro durata».

Il monitoraggio

Il Ponte è oggetto «da qualche tempo di un sistema di monitoraggio», ha detto il primo cittadino. Precisando che la competenza «è in capo a Rfi, con la compartecipazione economica pro quota di Anas». Un modo per dire che «nessun intervento, onere o responsabilità è in capo al nostro Comune». I controlli, ha aggiunto, sono propedeutici a un’operazione «rilevante» di manutenzione totale. Le tempistiche sulla la circolazione «vengono normalmente comunicate con breve preavviso», ma si stima che «si potrà addirittura arrivare anche a una chiusura temporanea del traffico complessivo. Eventualità che sarà comunque debitamente preavvisata».

La chiusura e l’illuminazione artistica

I dettagli sono stati spiegati da Colombo, dopo aver avuto contatti con i responsabili sia di Rfi che di Anas. Il Ponte è di proprietà di Rfi, ma dalla fine degli anni Cinquanta è in atto una convenzione con Anas per gestire anche le spese. Alle Ferrovie spetta il 70%, alle strade il restante 30%. In quest’ottica, ha detto il leghista, «sono stati messi 15milioni di euro per sistemare il Ponte: 10milioni Rfi e 5milioni Anas». Lavori di manutenzione che si declinano in tre fasi. La terza è quella «più complessa». Sì, perché «prevede la chiusura del traffico la prossima estate per circa un mese». Sicuramente per la parte dei treni, «che potrà essere un disagio per pendolari che vanno in direzione di Domodossola.» O anche per «i turisti che vengono a Sesto». Ma il problema è per la parte stradale: «Anas deve mettere mano su giunture e asfaltature. E se dovessero chiudere al traffico per un mese sarebbe doloroso in termini economici e di viabilità». Questo «mi terrorizza», non ha nascosto. In ogni caso, se così fosse, «cercheremo accordi per annullare i pagamenti per i passaggi alternativi dall’autostrada». Infine, ha anticipato, «ho portato avanti un progetto per l’illuminazione artistica del Ponte, proprio da un punto di vista estetico, per renderlo una porta della Lombardia. Ora gli ingegneri faranno una valutazione di massima».

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