Mercato, Sesto2030: «Quando provvisorio rischia di diventare definitivo»

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SESTO CALENDE – «Otto mesi fa l’Amministrazione, per voce dell’assessore Favaron, aveva dichiarato l’imminenza della consultazione cittadina relativa alla scelta della posizione definitiva del mercato. Il periodo indicato era quello a cavallo tra la fine di gennaio e inizio febbraio. A poche settimane dalle vacanze estive, di mercato non se ne parla più ed una data dell’eventuale referendum ancora non esiste». Così il gruppo consigliare di minoranza Sesto2030 su un tema, quello del mercato cittadino a Sesto, estremamente sentito e che da mesi sta tenendo banco non senza malumori, per la soluzione individuata, sia tra gli ambulanti che tra i visitatori.

Del Referendum non si parla più

«Mentre l’incertezza regna sovrana, lo storico mercato di Sesto Calende vive in un limbo. L’impressione è che lAmministrazione, non parlando più della questione mercato, speri che la situazioni si assesti naturalmente. Contando sulla rassegnazione dei mercanti e sulla “nuova abitudine” degli utenti – continua il comunicato di Sesto2030 – Avevamo già espresso, nei comunicati precedenti, timori e criticità rispetto all’utilizzo dello strumento referendario per una questione simile e tanto delicata, dato che manca  un elemento che possa bilanciare i pesi in gioco tra le  varie categorie toccate dalla scelta dell’ubicazione definitiva. Ma oggi il timore aumenta per la totale mancanza di novità nei confronti di un argomento che, a nostro parere, resta centrale nel dibattito politico cittadino».

Nessuno è stato coinvolto

«Qualche mese fa concludemmo di raccogliere le risposte ai nostri questionari coinvolgendo le attività commerciali del centro Città, gli ambulanti e la cittadinanza. Questo modus operandi, chiedere e coinvolgere le categorie interessate dallo spostamento, avrebbe dovuto essere messo in atto dall’Amministrazione, per riuscire a trovare una soluzione che potesse salvaguardare l’interesse di tutte le categorie», continua la nota.

Una road-map per risolvere i problemi

«Avevamo proposto -spiega Giorgio Circosta, membro di Sesto2030- una road-map composta da 7 punti da raggiungere entro la fine del 2021. In questa tabella di marcia chiedevamo l’istituzione di tavoli di confronto tra le parti interessate, la mitigazione dei problemi emersi nella location provvisoria, la creazione dei progetti di massima sia per il centro che per via Lombardia, la presentazione pubblica di entrambi i progetti e, solo dopo questi punti, il referendum per dare voce alla cittadinanza».

Il mercato è la memoria della città

«E’ arrivata l’ora che l’Amministrazione inizi a dare elementi concreti a tutti i cittadini, oltre a presentare un calendario che possa dare tempi certi, per arrivare consapevoli alla scelta definitiva. Qualsiasi decisione in merito deve essere presa sapendo che il mercato di Sesto Calende è la memoria della Città stessa attraverso la Storia».

«Continueremo a lavorare ed a tenere alta l’attenzione affinché il mercato di Sesto Calende possa trovare una soluzione definitiva, soluzione che dovrà conciliare la sicurezza del luogo con gli interessi umani e commerciali che sono intrinseci al mercato stesso. Mettere a rischio un pezzo tanto importante della storia della nostra Città, facendolo cadere nelloblio, significa non avere il coraggio di costruire il futuro preservando il passato. E’ davvero questo che Sesto Calende merita?», conclude la nota di Sesto2030.

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