«Lavoriamo per salvare il mercato a Sesto. Ma dalla maggioranza ci vogliono i fatti»

Abbiamo seguito l’evolversi del dibattito consiliare sui social, in merito al mercato. 

Non siamo certo concordi con i toni usati e con le dichiarazioni forti uscite in consiglio.

Stiamo lavorando da mesi in modo concreto su questa tematica così sentita e importante per i sestesi e vogliamo invitare tutti ad evitare provocazioni e tornare sulla via del lavoro costruttivo, che noi non abbiamo mai abbandonato.

Se l’ultima affermazione del capogruppo di maggioranza non è stata solo una provocazione ma un vero invito a «costruire un progetto lungimirante che rilanci il mercato di Sesto Calende e che possa garantire stabilità per i prossimi trent’anni» noi ci stiamo. Non concordiamo con la sua visione del mercato di oggi, ma salviamo l’idea di lavorare per il miglioramento, giacché è questo il nostro intento. Vogliamo però che non siano solo parole neppure per la maggioranza ma un impegno concreto.

Se si pensa sia necessario iniziare un percorso di ripensamento e riprogettazione da parte dell’Amministrazione, il momento è ora: ci aspettiamo quindi che non si ripresentino i due semplici progetti di “come è ora” e “come era prima”, alle consultazioni ma che si avvii un percorso diverso, che colga l’occasione dell’allungamento dei tempi per le consultazioni, causa Covid.

Quali sono i mezzi utili per farlo che il consigliere Colombo ha in mente? Un tavolo di lavoro? Un’apertura alla raccolta di nuove idee? Uno studio sui mercati “migliori” del nostro territorio?

Noi attendiamo di conoscerle, mettendo a disposizione non solo il nostro lavoro già fatto con i sondaggi, che  ha fatto emergere elementi interessanti di criticità, ma anche le nostre forze nei prossimi mesi.

Iniziamo però a riportare alla realtà la valenza dei mercati cittadini, con uno stralcio della riflessione fatta da Giorgio Circosta: «Rrecarsi al mercato significa entrare in contatto con  una ricchezza di sensazioni, esperienze e tradizioni che pochi altri luoghi sono capaci di offrire. Crediamo sia fallace mettere in parallelo il mercato fisico a quello dell’e-commerce. Diverse ricerche hanno dimostrato come i consumatori siano più propensi a fare acquisti al mercato o in negozio, per beni di maggiore necessità, come prodotti alimentari o per la pulizia. Il copione cambia quando si parla di beni extra o di intrattenimento: in questo caso il consumatore preferisce l’e-commerce. Il mercato fisico, perciò, mantiene un fascino legato alla ritualità, importantissimo dal punto di vista socio-psicologico, soddisfacendo così non solo il bisogno materiale, ma anche quello morale e collettivo dell’incontro reale». E ancora: «Dobbiamo avere la forza di preservare e la lungimiranza di rilanciare il mercato di Sesto Calende, perché non è in gioco solo l’interesse commerciale privato, ma la dispersione di quello storico culturale come di quello collettivo sociale».

Sesto2030
(gruppo di minoranza a Sesto Calende)

Colombo (Lega): «Al mercato di Sesto Calende vendono merce rubata»

sesto 2030 mercato – MALPESA24