Svelate le linee del nuovo Pgt di Lonate: meno consumo di suolo e semplificazione

LONATE POZZOLO – Variante al Pgt in dirittura d’arrivo, l’amministrazione si confronta con i cittadini. Giovedì sera, 6 febbraio, nella sala polivalente del monastero di San Michele, l’assessore all’urbanistica Paolo Risi ha svelato le linee di indirizzo della variante generale al Piano di Governo del Territorio, insieme ai professionisti incaricati di supportare l’ufficio di piano, l’avvocato Emanuele Boscolo e l’architetto Anna Manuela Brusa Pasquè. Una variante «orientata alla riduzione del consumo di suolo e alla riduzione degli ambiti di trasformazione», ma anche a superare le prospettive di «irrealistica delocalizzazione dei volumi» contenute nel Pgt vigente. Da un lato, sulla base degli obblighi introdotti dalla nuova normativa regionale sulla materia, ma dall’altro anche per una precisa scelta politico/amministrativa, volta ad un «cambio di direzione» rispetto ad un’epoca che l’assessore definisce «di pianificazione per fare cassa» che in passato ha prodotto qualcosa come «680mila metri quadrati di nuove aree libere di trasformazione, un’enormità».

«Cambio di direzione»

D’altra parte, tagliare con il passato è stato tra gli intendimenti con cui la giunta guidata da Nadia Rosa aveva fin da subito impostato il proprio lavoro in ambito urbanistico, dando avvio al procedimento della variante al Pgt già dopo soli sei mesi dall’insediamento. Tendenzialmente la riduzione di consumo di suolo potrà attestarsi su una quota attorno al 20%, e l’impatto di alcuni ambiti di trasformazione verrà ridimensionato, compatibilmente con le esigenze di bilancio. «L’importante è cambiare direzione, rispetto al tema dell’occupazione di suolo – sottolinea l’assessore – darà i suoi risultati tra 10-15, forse 20 anni. Perché la trasformazione di suo è lenta, e se non c’è il mercato è ancora più lenta».

Le novità

Tra le novità previste, l’assessore Paolo Risi ha citato la «semplificazione normativa, riportando solo i link alle leggi e non il testo integrale, per evitare i rischi di dubbi interpretativi che portano a rallentare le pratiche, e la semplificazione delle zone urbanistiche, che verranno aggregate per macrofunzioni. Ad esempio, una zona residenziale unica che si differenzia al suo interno tra lotti edificati e non edificati, che avrà un indice volumetrico base con delle premialità legate alla qualità del costruire». E ancora, l’«accorpamento delle zone produttive, con un’interscambiabilità di funzioni» e le «incentivazioni dirette alle persone fisiche per il recupero patrimonio esistente». Un esempio sono gli sconti sugli oneri per le nuove attività degli under 25 o degli over 50 inoccupati. Ma anche procedure più rigorose per le lottizzazioni, per le quali si chiederanno «le stesse garanzie delle opere pubbliche», per evitare il rischio di tenerle ferme se la parte pubblica non è stata realizzata.

Variante dei tempi di crisi

«Non sarà una variante di ridisegno, ma di assestamento, aggiornamento normativo, semplificazione» ha illustrato l’avvocato Boscolo. Una variante che risente della sopraggiunta crisi dell’edilizia: «L’ultima tornata espansiva che ci si aspettava non c’è stata». Il documento urbanistico è già in fase avanzata di redazione, ma verrà svelato nella sua interezza solo quando sarà completato il lavoro dell’ufficio di piano. «Già da settimana prossima – fa sapere l’assessore Risi – potremo dare un’indicazione più precisa sui tempi di adozione».

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