Sindaci di 6 comuni scrivono alla Banca Popolare di Milano: «Riaprite le filiali»

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SAN GIORGIO SU LEGNANO – I sindaci di 6 comuni dell’Alto Milanese sollecitano la Banca Popolare di Milano a riaprire le filiali chiuse durante il lockdown senza garantire più alcun servizio ai cittadini. La scorsa settimana i primi cittadini di Rescaldina (nella foto), San Giorgio su Legnano, Vanzaghello, Arconate, Buscate e Robecchetto con Induno hanno inviato una lettera per chiedere chiarimenti all’ufficio reclami della BPM lamentando «la difficile situazione che si è venuta a creare sul territorio a fronte della chiusura totale delle filiali di questi comuni. Ci saremmo aspettati – precisano i sindaci – una celere risposta o richiesta d’incontro, ma purtroppo ad oggi dopo cinque giorni tutto tace».

«Cittadini messi in difficoltà per tutto il lockdown»

La situazione lamentata dai sindaci, di diverso orientamento politico, perdura da tre mesi, da quando cioè «ai clienti e ai cittadini non viene più erogato alcun servizio, lasciando ogni informazione ad un semplice cartello che avvisa la ripresa del servizio previa comunicazione. Siamo veramente spiaciuti e rammaricati per come sono stati poco considerati i nostri cittadini e vostri clienti nel momento del bisogno: quando una banca dovrebbe aiutare ed essere vicina, la filiale chiude e dispone ai cittadini di spostarsi in altra sede per qualsiasi operazione.  Questa scelta, durante un momento in cui non si poteva quasi uscire di casa a causa del lockdown, ha messo in difficoltà tutti i vostri clienti, ma soprattutto quelli più anziani e meno avvezzi all’uso della banca on line».

«Inaccettabile aspettare almeno fino a luglio»

Gli amministratori locali sottolineano come «la banca nelle nostre piccole comunità rappresenta un servizio essenziale. Molte realtà hanno conciliato in modo egregio e rispettoso il cliente e cittadino accogliendo solo su appuntamento e, se necessario, aprendo solo alcuni giorni della settimana. BPM no: ha scelto la strada della chiusura senza nessuna interlocuzione o confronto, senza alcuna lettera di spiegazione ai propri clienti o all’Amministrazione comunale al fine di giustificare questa scelta. La banca non può e non deve solo servire per accogliere capitale dal territorio, deve esserci quando il territorio ne ha bisogno e, in questo caso, ne avevamo e abbiamo bisogno. Non è concepibile che i sindaci in prima linea si prendano l’onere e la responsabilità di far ripartire un territorio e una banca prestigiosa come la vostra, ad oggi, non ha ancora stabilito una data di riapertura del servizio in questi comuni. Non possiamo accettare – concludono – che per la riapertura si parli, forse, degli inizi di luglio».

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