Siti per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi: servono trasparenza e partecipazione

milano cenci cinque stelle

Da troppo tempo si aspettava l’elenco dei siti potenzialmente idonei allo stoccaggio dei rifiuti radioattivi, dal 2015 ad oggi una serie di rimpalli e incertezze politiche hanno ritardato l’uscita della lista che vede individuati 67 siti localizzati in sette regioni italiane, ma solo uno di questi verrà scelto per ospitare circa 95000 metri cubi di scorie radioattive, e ovviamente dovrà avere tutte le caratteristiche di idoneità per una corretta messa in sicurezza dei rifiuti e per la salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini. Oggi sparsi sul territorio italiano abbiamo già circa venti aree dove il materiale radioattivo, prevalentemente sanitario e industriale viene stoccato, ma da ambientalista considero un grande passo avanti, e ne sono felice, il fatto di avere finalmente un’unico sito per questo genere di raccolta. I vantaggi che ne deriveranno sono molteplici, e purtroppo se ne parla troppo poco, pensiamo ad atti terroristici, un solo sito sarà meglio custodito e sorvegliato, inoltre si potranno utilizzare tecnologie edilizie tra le più innovative e recenti. Il tutto si tradurrà in un minor costo e maggior rispetto per l’ambiente e per i cittadini. Non dobbiamo dimenticare che abbiamo alcuni reattori nucleari dismessi che dovranno col tempo essere smantellati, dove finiranno?

Come da copione uscita la lista delle 7 regioni individuate , si sono sollevati gli scudi del “io non voglio, io non posso, è una vergogna”, non ritengo corrette le argomentazioni di chi “i rifiuti che produco io non li voglio di fronte alla mia abitazione, però li metto dinanzi al tuo portone”. Molti si sono scagliati contro l’Europa matrigna che ci impone di rispettare le norme, un’Europa però che diventa buona madre quando ci stanzia 207 miliardi e ci si rende tutti bravi europeisti. In questo lungo argomentare mi sento tuttavia di evidenziare, come esperto ambientale, alcune raccomandazioni che ritengo doverose: tutte le procedure dovranno avere assoluta trasparenza, esperti e scienziati dovranno avere la prevalenza sui politici, inoltre il coinvolgimento della popolazione interessata dovrà essere la pietra d’angolo sulla quale costruire il tutto. A questo punto non vedo ragioni né paure immotivate per non procedere, in accordo con il territorio, per la realizzazione di un ottimo progetto, sicuro e molto importante per tutti noi.

Roberto Cenci, esperto ambientalista e consigliere regionale M5S

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