Leroy Merlin dona l’invenduto agli enti non-profit. Gadda: «L’anti-spreco funziona» 

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SOLBIATE ARNO – Grazie alla legge “anti-spreco”, sono sempre di più le aziende italiane che decidono di donare prodotti invenduti ed eccedenze di magazzino agli enti non-profit, nel segno della sostenibilità e dell’economia circolare. Non solo nel settore alimentare: grazie alla diffusione di tecnologie sempre più innovative, le donazioni rappresentano uno strumento fondamentale anche in altri settori, come quello della casa.
Donare mobili e materiali per l’edilizia agli enti non-profit è il cuore della partnership che Leroy Merlin ha siglato con Regusto: l’azienda multispecialista per il miglioramento della casa è la prima nella grande distribuzione non-food ad aderire alla piattaforma digitale che sfrutta la tecnologia blockchain per gestire le donazioni di eccedenze alle associazioni.
La partnership è stata presentata questa mattina durante una conferenza stampa alla Camera dei Deputati a Roma, tenuta proprio in occasione dell’anniversario dell’entrata in vigore della legge. Hanno partecipato: l’onorevole Maria Chiara Gadda, prima firmataria della legge “anti-spreco”, Mauro Carchidio, Direttore Immobiliare e Sviluppo Sostenibile di Leroy Merlin Italia e Marco Raspati, CEO di Recuperiamo srl a cui fa capo Regusto. La collaborazione tra Leroy Merlin e Regusto si inserisce infatti nel solco tracciato dalla legge 166/2016 sulla donazione e la distribuzione di prodotti a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi, che ha visto come prima firmataria la parlamentare di Fagnano.

L’uso della blockchain

Dopo il primo test avviato nel negozio di Baranzate, il progetto è stato ora esteso a tutti i 50 store in Italia, compreso quello di Solbiate Arno in provincia di Varese . Ogni punto vendita Leroy Merlin può caricare autonomamente sulla piattaforma le referenze da donare, le quali potranno essere prenotate non solo dalle associazioni iscritte a Regusto attive nei territori vicini al punto vendita, ma da tutte quelle presenti sul territorio italiano, con la possibilità di accordarsi sul ritiro o sulla spedizione in base alle diverse esigenze. Ogni donazione sulla piattaforma è tracciata con la blockchain, rendendo disponibili report, statistiche e indici di impatto ambientale, come le emissioni di CO2, lo spreco di acqua e il consumo di suolo evitati. Da giugno, sono state effettuate 129 donazioni a 20 associazioni per un totale di oltre 38.600 kg di materiale, contribuendo a un risparmio di più di 20 mila kg di CO2 e di 116 mila m3 di acqua. Il 55% delle donazioni ha riguardato prodotti per la casa, mentre il 44% ha interessato materiali per l’edilizia e l’arredamento. L’iniziativa rafforza il percorso di supporto agli enti non-profit intrapreso da Leroy Merlin nel 2016 con gli Empori Fai da Noi, luoghi di condivisione di materiali e utensili da eccedenze e invenduti messi a disposizione, attraverso la formula del prestito, di persone e famiglie in condizioni di disagio. Anche i 35 Empori Fai da Noi, nati dalla collaborazione con associazioni locali, potranno entrare a far parte del network di enti non-profit di Regusto, gestendo in modo smart e intuitivo le proprie prenotazioni ed entrando a contatto con le altre aziende presenti sul marketplace per donazioni di prodotti alimentari.

Anche alimenti e farmaci

“La Legge 166, cosiddetta ‘antispreco’ ha consentito in questi anni di sottrarre allo spreco migliaia di tonnellate di alimenti e farmaci.  Ora bisogna fare un passo in avanti, perché questa legge rende già possibile il recupero di molti altri prodotti non alimentari che risultano in eccedenza nella filiera commerciale, e che allo stesso tempo possono rispondere ai bisogni dei cittadini in difficoltà. L’esempio di una azienda come Leroy Merlin dimostra che è possibile donare al terzo settore anche prodotti ingombranti, come possono essere piastrelle, elettrodomestici, sanitari o materiali per l’edilizia per progetti di reinserimento sociale o anche per migliorare la funzionalità delle sedi degli enti”, spiega Gadda”. “La collaborazione con una piattaforma virtuale come Regusto rende più agevole l’incontro tra profit e non profit, e risolve un grande collo di bottiglia determinato dalla logistica e dalla disponibilità per le associazioni di grandi spazi per gestire il recupero. Spesso si pensa che obbligare le imprese a donare sia la strada migliore, ma è semplicistico. Ora che la legge ha chiarito responsabilità, aspetti burocratici e fiscali, dobbiamo preoccuparci di farne conoscere tutte le potenzialità e migliorare l’efficienza della rete della solidarietà e del recupero con adeguati strumenti. Tecnologia, innovazione e piattaforme informatiche, insieme a una cultura diffusa della sostenibilità e della prevenzione, sono in questo percorso un tassello molto importante”.
“La partnership con Regusto è una chiara dimostrazione dell’efficacia della legge anti-spreco e dell’ampiezza del suo raggio d’azione. Siamo spesso portati a considerare lo spreco come qualcosa legato solo al settore alimentare, ma in realtà sono molte le inefficienze dal punto di vista energetico o sull’utilizzo dei materiali. Attraverso la donazione delle eccedenze e degli invenduti dei negozi, Leroy Merlin rafforza il proprio impegno per la lotta contro la povertà e per garantire benessere a ogni livello della comunità”, commenta Mauro Carchidio, Direttore Immobiliare e Sviluppo Sostenibile di Leroy Merlin Italia.

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