“Mio figlio vittima delle bestie di satana”. Papà Tollis in pellegrinaggio a Somma

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SOMMA LOMBARDO – Un pellegrinaggio. Michele Tollis definisce così la visita che domenica 30 giugno farà a Somma Lombardo in occasione dell’undicesima edizione del trofeo di handbike “Mariangela con noi”. Mariangela Pezzotta è l’ultima vittima delle bestie di satana uccisa da Andrea Volpe e Nicola Sapone nello chalet di Golasecca di proprietà della famiglia di Elisabetta Ballarin. Michele è il padre di Fabio Tollis ucciso, con Chiara Marino, il 17 gennaio 1998, sei anni prima di Mariangela, dallo stesso gruppo. E sepolto in una fossa preventivamente scavata nei boschi di Somma Lombardo con la fidanzata. Sei anni in cui papà Tollis non si è mai arreso. A lui si deve la scoperta dei delitti del gruppo delle Bestie di Satana, lo scrisse anche il giudice estensore Cristina Di Censo nelle motivazioni della sentenza di primo grado che vide Paolo Ozzy Leoni e Sapone condannati all’ergastolo.

Fiori nel luogo dove il figlio fu ucciso e sepolto

Tollis domenica torna a Somma come ha fatto spesso negli anni, ma questa volta lo ha annunciato. «Con un post provocatorio – spiega – Voglio poter distinguere tra gli amici veri e i nemici. Gli amici li aspetto domenica». Quando poserà un mazzo di fiori nel luogo in cui fu trovata la fossa dove per sei anni il figlio e Chiara Marino rimasero nascosti, assassinati in maniera devastante dal branco. Poi porterà un fiore anche sulla tomba di Mariangela e saluterà Silvio Pezzotta. «Mariangela è nel mio cuore – dice Tollis – Uccisa anche lei, ma la sua morte è stato l’ultimo tassello. Io aveva capito chi, ma non sapevo cosa fosse accaduto. Mariangela con la sua morte lo ha rivelato». Papà Tollis è un uomo che va conosciuto: ha la tenacia di chi non si è mai arreso e alla fine è arrivato alla verità. Dolorosa, devastante, ma vera: «Non sapere era peggio. Io a mio figlio non ho mai rinunciato».  C’è chi perdona ma non dimentica, chi dimentica ma non perdona: «Io non dimentico e non perdono. Ingiustizia è fatta se penso che Mario Maccione (membro del branco all’epoca minorenne) è uscito nel 2017 e che Andrea Volpe se non è libero lo sarà tra poco, Elisabetta Ballarin è praticamente libera. Non credo sia giusto – spiega Tollis – Giusti sono stati gli ergastoli. Anche quello a Leoni, che non ha fisicamente ucciso nessuno, era al corrente di tutto. Mentre uccidevano Fabio era con me. Eravamo al Midnight, il locale che frequentavano, io stavo cercando Fabio. Mi depistò, ma raccontò un sacco di frottole. Come fecero in seguito per mesi, parlandomi di una fuga d’amore tra Fabio e Chiara. E quella sera si congedò da me dicendomi che aveva un passaggio per tornare a casa. E invece a casa ci tornò con il motorino di Chiara».

Giusto onorare la memoria di Mariangela e suo padre Silvio

Su Elisabetta Ballarin Silvio Pezzotta e Michele Tollis hanno opinioni discordanti. Pezzotta ha aiutato la ragazza da sempre convinto che «Sarebbe stata la prossima ad essere uccisa dopo Mariangela», l’ha incontrata e sostenuta. Si è detto favorevole alla proposta di grazia per la ragazza difendendola anche dagli odiatori. «Su questo non concordo con Silvio – spiega Tollis – Lo rispetto ovviamente. Rispetto la sua posizione. Che è però distante dalla mia: io non credo al ravvedimento di Elisabetta, anche se con l’omicidio di Fabio non ha nulla a che vedere. Non riesco a vederla come vittima». E domenica questi due padri si incontreranno ancora una volta. «Con rispetto – conclude Tollis – Perché superare davvero quanto accaduto è impossibile. Perché onorare la memoria di Fabio e Mariangela è sempre importante. Per ricordare a tutti che 20 anni a Volpe sono una ferita sempre aperta».

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