di Franco Liccati
(a cura della scuola Karma Chakra di Gallarate)
C’erano una volta un astronauta e uno specialista del cervello che cominciarono a discutere di religione.
«Sono stato molte volte nello spazio», si vantava l’astronauta, «ma non ho mai visto né Dio né gli angeli».
«E io ho operato molti cervelli intelligenti», rispose lo specialista, «ma non ho mai visto un pensiero».
Noi affidiamo molto della nostra conoscenza a solo a quello che vediamo.
La vista é un senso molto potente che sovrasta tutti gli altri, ma non é in grado di comprendere la realtà e affidarsi solo a lei può essere ingannevole.
Così com’è ingannevole affidarsi solo al ragionamento.
Si rende necessario, per ampliare la nostra capacità di conoscere e comprendere, ascoltare quei sensi sottili che urlano meno, che non sono arroganti e presuntuosi come lo sono la vista e la ragione.
É da questo ascolto che possiamo vedere una realtà più ragionevole.
Scusate il gioco di parole, ma quante volte abbiamo giudicato la realtà in maniera negativa e fastidiosa, una realtà che sembra esistere solo per crearci problemi.
Ma non può essere così.
Con lo Yoga alleniamo la capacità di ascoltare sempre di più e meglio quei sensi che ci parlano sottovoce, quasi in silenzio.
Perdere quello che hanno da dirci sarebbe un vero peccato perché ci danno la conoscenza che rimette in equilibrio il nostro corpo/mente/anima e ci consente di vivere meglio.
Fare Yoga solo per essere fisicamente più forti e flessibili o solo perché é di moda sarebbe un peccato. É molto altro.
Dobbiamo usare lo Yoga per ascoltare ciò che nessun trattato di filosofia o regola matematica o libro potrà mai dirci.
Buon ascolto.