Allo Speroni gioca solo la Pro Patria. Busto 81 costretto a lasciare la città

BUSTO ARSIZIO – Uno stadio e due squadre. E’ così in tutta Italia, ma non qui in città. E il Busto 81 è costretto a fare le valigie. Destinazione Solbiate Arno. Un’ottima soluzione non c’è che dire. Il trasloco del Busto 81 però lascia un po’ di amaro in bocca.

In casa biancorossa nessuno vuol fare apertamente polemica su questo trasloco forzato. Loro sono abituati a giocare e a vincere le partite sul campo. Del resto in cinque anni sono passati dalla Prima categoria all’Eccellenza, fino a sfiorare la promozione in Serie D. Traguardo che potrebbe ancora concretizzarsi e che forse sarebbe già una realtà se tra le referenze necessarie da presentare, ci fosse stato anche uno stadio adeguato. Lo Speroni ad esempio, da condividere in condominio con la Pro Patria tornata proprio quest’anno tra le grandi. Però lasciare Busto brucia. Ancor di più ora che la società del dg Carmine Gorrasi è diventata grande a suon di risultati.

E invece no. Busto non è Genova, dove Samp e Genoa condividono lo stadio, non è Verona dove al Bentegodi gioca anche il Chievo, non è Milano dove San Siro è ancora la casa di Milan e Inter. Perfino Roma e Lazio giocano all’Olimpico. E stiamo parlando di squadre e tifoserie rivali. Busto invece si distingue proprio nell’anno in cui due squadre, in categorie differenti, tra l’altro, avrebbero potuto dare lustro al calcio cittadino e all’intera città.

Pare, infatti, che l’ipotesi messa sul tavolo fosse quella di giocare allo Speroni. E l’alternanza dei calendari avrebbe risolto la coabitazione. Ma così non sarà e vai a capire quale sia il motivo o l’ostacolo insormontabile. Soprattutto in una città con 80 mila abitanti. Un vero peccato poi se si pensa che Busto 81 e Beata Giuliana hanno da poco dato vita a un’accademia creando una realtà di calcio giovanile che può già contare su più di 200 ragazzi. Insomma un progetto bellissimo, ma senza un tetto per la prima squadra.

Casa dolce casa

Per ora il Chinetti sarà solo la nuova casa. Ma potrebbe anche diventare una “casa dolce casa”. Già, perché qui a Solbiate Arno sanno come si fa calcio a certi livelli. E fino a qualche anno la Solbiatese era un modello invidiato in tutta Italia e che tanti, senza riuscirci, hanno più cercato di clonare. Da anni a Solbiate manca una prima squadra e la voglia di far ripartire l’avventura pare non manchi dalle parti del Chinetti. Tanto che con l’arrivo del Busto 81 potrebbe però riprendere vita. Sarebbe come riannodare i fili della storia. La conferma che nulla nasce per caso sta nel fatto che il sindaco Oreste Battiston, che ha dato l’ok all’ospitalità, è uno degli uomini che ha scritto un pezzo importante di storia della Solbiatese.

Ma per ora c’è un’altra partita da giocare, quella della categoria. Il Busto 81, dopo aver perso la finalissima play off per la Serie D sta ancora aspettando di capire categoria giocherà. Anche se la società si sta attrezzando per essere pronta a tutto. Ciò significa che nel caso in cui sarà Eccellenza quella affidata a mister Tricarico sarà uno squadrone. Che però darà gioia a Solbiate e non a Busto Arsizio.

 

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