Sport legnanese, prime adesioni delle società al “comitato dei presidenti”

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LEGNANO – Prime adesioni al “comitato dei tre presidenti” (Marco Tajana per il basket, Giovanni Munafò per il calcio e Massimo Gioacchini per baseball e softball) dei club cittadini, alla vigilia della riunione convocata dall’Associazione società sportive legnanesi, con cui è ormai in netta contrapposizione. «Abbiamo svegliato un dinosauro» ha esordito Tajana nell’incontro svoltosi a Villa Jucker nella sera di lunedì 17 febbraio (nella foto sopra), riferendosi all’invito dell’ASSL agli associati a una riunione, martedì 18 alle ore 21.00, nella sede di via Gilardelli per «verificare la possibilità di dare continuità all’ASSL con un nuovo consiglio democraticamente eletto» dopo le dimissioni del 4 febbraio. «Non sono in contrapposizione con l’ASSL – rincara Tajana – perché per me nemmeno esiste. Il problema vero è tagliare il cordone che lega l’Associazione con il Comune: serve un sindacato delle società sportive, non un ente al servizio del Comune. L’ASSL è stato un feudo di potere per ripartire, a luglio, le ore di utilizzo degli impianti alle varie società nel resto dell’anno. Le loro assemblee diventano la peggiore riunione condominiale per le beghe che vengono portate dai presidenti».

Messo nero su bianco il programma da sottoporre ai candidati sindaci

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Concetti ribaditi, in altri termini, da Gioacchini («non portiamo i nostri interessi nel comitato, ma quelli di tutto lo sport di Legnano. L’ASSL ha fatto un grave passo indietro dicendo a settembre di non aumentare i tesserati perché non sapeva trovare nuovi spazi per tutti») e da Munafò («non c’entra la categoria, quello che manca è la determinazione. Il comune nemmeno ci provava a risolvere i nostri problemi, a causa della passività delle società»). Il comitato ha ripetuto le posizioni espresse nella serata della sua presentazione, messe nero su bianco e consegnate a una trentina di presidenti e rappresentanti di società sportive cittadine. Una base programmatica su cui c’è stato grande consenso da parte dei presenti, dall’Asd Legnarello Calcio all’Unione Sportiva Legnanese. «Qui – ha riassunto il pensiero di molti Alfonso Costantino, presidente di Academy Legnano Calcio – sono state dette cose mai sentite in trent’anni».

Tajana: «Non siamo una mafia, facciamo gli interessi di tutti»

Le società hanno ribadito le difficoltà nel reperire impianti per praticare attività sportive, le lacune nella ripartizione delle ore per il loro utilizzo, il rimpallo tra Comune, Amga, Euro.Pa e ASSL nell’ordinaria manutenzione. Le loro speranze che a Legnano lo sport possa contare sulle risorse e le strutture che merita sono affidate a un programma che farà leva, tra l’altro, sull’aumento del budget pubblico, un piano di interventi, la costruzione di nuovi impianti e il confronto con i candidati sindaci. Su quest’ultimo aspetto, Tajana ha tenuto a togliersi qualche altro sassolino. «A Legnano l’assessore allo sport viene nominato fra gli ultimi e come contentino a chi è stato scartato per altri ruoli. No: dev’essere una persona con competenze manageriali e della città. Ci hanno accusato di essere una lobby? In tutto il mondo questo ha un’accezione positiva, non siamo una mafia, siamo una unione di interessi comuni. Noi andremo comunque avanti, più siamo e meglio è». Gli ha fatto eco Munafò: «Non vogliamo agevolazioni per le nostre società, ma favorire tutte le società sportive di Legnano. Il mio obbiettivo è lottare per le società minori perché abbiano la stessa voce in capitolo, senza salvaguardare interessi personali. Non stiamo chiedendo la Luna ma il minimo, realizzabilissimo, che ci vuole in una città come Legnano nel 2020».

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