Negozio fisico e giganti online: a Busto Ascom spiega come competere

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BUSTO ARSIZIOCompetere con i giganti dell’online è possibile; ma un negozio fisico, per essere in grado di contrastarne o anticiparne l’avanzata, deve applicare le opportune strategie. Soluzioni e buone pratiche, con interventi di esperti del settore, sono state esaminate oggi, lunedì 17 febbraio, a MalpensaFiere nell’incontro organizzato da Uniascom rivolto agli imprenditori del territorio. Come ha ricordato Rudy Collini, presidente di Ascom Busto Arsizio, «noi siamo anche fisici e possiamo essere visitati». Al momento di approfondimento sulle nuove dinamiche commerciali tenutosi a MalpensaFiere erano presenti Ascom Busto, Gallarate e Saronno, mentre in mattinata, nel medesimo appuntamento che si è tenuto nel capoluogo, c’erano Ascom Varese e Ascom Luino.

La vera disparità

«A un negozio online dovrebbe essere dedicato lo stesso tempo che si riserva a uno fisico», ha dichiarato Collini, dopo l’introduzione di Roberto Carettoni, direttore di Ascom Saronno. «Sono quindi necessari costanza, professionalità e competenza: mentre nel primo caso spetterà a voi, noi penseremo al resto offrendo 50 corsi di formazione». Tra gli altri obiettivi dell’associazione di categoria ci sono «creare una rete tra gli imprenditori, che dia esempi e testimonianze di concretezza», ma anche «offrire un percorso formativo per giovani inoccupati dai 18 ai 25 anni». Perché «giocare con i grossi player è possibile. Per uno stesso mercato ci devono però essere le stesse regole: la vera disparità è una tassazione diversa».

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Un grosso cambiamento culturale

Tra i diversi temi affrontati ci sono stati la narrazione visiva attraverso le fotografie, comunicazioni e tecniche di vendita, gestione dei social media, fino ad arrivare a testimonianze aziendali. «È in corso un grosso cambiamento culturale: si è disposti a pagare prima per un prodotto mai toccato», ha spiegato Fabio Fulvio di Confcommercio Imprese per l’Italia illustrando le strategie de “Il negozio nell’era di internet”, libro distribuito gratuitamente ai partecipanti: tra le principali linee d’azione ci sono differenziare l’offerta ai limiti dell’unicità e personalizzare al massimo livello le richieste dei clienti. Che privilegiano un’esperienza emozionale: per esempio, nel mondo della musica, si rinuncia ad acquistare un brano, perlopiù scaricato illegalmente, preferendo pagare per un concerto.

Un valore aggiunto

Come ha ribadito Collini, «attraverso l’evento di oggi, con l’intervento di diversi relatori, abbiamo voluto trattare un argomento cruciale come quello della competizione con i giganti online. Il negozio fisico ha un valore aggiunto che si deve andare a personalizzare, facendo risaltare l’aspetto emozionale; allo stesso tempo si deve investire sulle potenzialità che offre un luogo come la Rete. Il 40% degli esercizi in Italia ancora non dispone di un sito mentre invece il cliente che arriva si informa molto in Rete: fisico e virtuale devono andare di pari passo. Nel 2018 ho festeggiato cinquant’anni di esistenza del mio negozio e quest’anno sono venti da che ho avviato un’attività di e-commerce: il 60% del mio fatturato è online. Aprire e gestire un esercizio digitale richiede la stessa professionalità di uno fisico ma gli sbocchi possono essere di molto superiori».

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