Stop ai dipendenti pronti a lasciare la Provincia. Licata: «Qui manca visione»

villa recalcati

VARESE – Fuggi fuggi da Villa Recalcati. Sarebbero una quarantina i dipendenti della Provincia di Varese che hanno espresso il desiderio di cambiare posto di lavoro, hanno partecipato al concorso aperto dall’Agenzia delle dogane, partecipato al concorso e sono entrati in graduatoria. Ma l’amministrazione ha di fatto chiuso i cancelli. Insomma nessuno si muove. E la gestione del personale diventa un caso.

Mancanza di visione

«Sul personale emerge la mancanza di visione di questa amministrazione – interviene il consigliere dei Civici e Democratici, passato di recente con Italia viva, Giuseppe Licata – La questione legata alla mobilità è un grosso problema. Non si può pensare di risolverlo solo con il congelamento del nulla osta al passaggio all’Agenzia delle dogane. Forse bisognerebbe aprire almeno un dialogo con chi vuole lasciare la Provincia, capire a fondo i motivi e cercare di trovare possibili soluzioni interne».

Licata inserisce la problematica in un quadro ben più ampio: «Credo che chi abbia espresso la volontà di lasciare Villa Recalcati sia anche in cerca di nuovi stimoli professionali. Se ci fosse una visione più ampia, un’idea di cosa deve essere questo ente rispetto al territorio e le amministrazioni locali, si potrebbero mettere in campo progetti e soluzioni in grado di dare prospettive ai pubblici dipendenti. Invece ciò che emerge è la totale mancanza di visione».

Fermi tutti

Il ridimensionamento imposto alle Province dalla Delrio ha inciso sulle competenze, sulle finanze a disposizione e non ha risparmiato l’organico in servizio. Tanto che negli ultimi anni il personale di Villa Recalcati si è più che dimezzato tra mobilità, passaggi in Regione o nei Comuni e pensionamenti. Un problema non certo imputabile solo all’amministrazione in carica, che si ritrova a governare una situazione non certo semplice. E tra le tante criticità, quello del personale era e continua a essere un tasto molto delicato. Come il caso del un nutrito gruppo di dipendenti che ha tutte le carte in regola per lasciare Villa Recalcati e continuare il proprio percorso professionale, tranne una, la più importante per definire il passaggio: il nulla osta dell’amministrazione. Che il presidente Antonelli ha congelato.

Lo svuotamento

Oggi come oggi “l’uscita”, più o meno in blocco, di tutti coloro che hanno le carte in regola per andare all’Agenzia delle dogane creerebbe un effetto svuotamento molto pesante. Certo si potrebbe aprire la mobilità “in entrata”. Al momento però Villa Recalcati non ha più il grande appeal del passato sui dipendenti pubblici. E il rischio concreto è quello di restare con molte caselle vuote.

Insomma quella del Personale, delega nelle mani del presidente Antonelli, è una patata bollente da gestire. E se da un lato nei corridoi del palazzo c’è chi giudica comprensibile lo stop imposto ai dipendenti in uscita, dall’altro c’è chi sottolinea che la partita delle mobilità non è certo l’unica spina sul fronte dipendenti. Che non hanno mai fatto mancare la propria professionalità, nonostante lo scoramento generale per una situazione rispetto alla quale è complicato trovare vie d’uscita. E dove si innestano sempre nuove problematiche. Come quelle relative alle posizioni organizzative del settore guidato fino a pochi giorni fa dal dirigente Alberto Caverzasi, ora in pensione. E che ora si trovano sulle spalle responsabilità molto più pesanti, senza le necessari coperture. Tanto che c’è chi racconta di una lettera indirizzata al presidente (non si esattamente se sia già stata formalmente recapitata) in cui si fanno presenti tutte queste criticità.

dipendenti provincia licata visione – MALPENSA24