“Stop Ospedale unico” di Busto/Gallarate, a Bicipace la petizione «per fermarlo»

ll plastico del metaprogetto del nuovo ospedale. Sulla destra c'è la Cascina dei Poveri

BUSTO ARSIZIO – Una raccolta di firme per fermare il progetto del nuovo ospedale tra Busto e Gallarate: il neo-costituito comitato “Stop ospedale unico” rompe gli indugi e, approfittando dell’iniziativa “Bicipace”, in programma domenica 28 maggio, scende in campo con un banchetto per dire “No” al nuovo polo ospedaliero che andrà a sostituire i due attuali presìdi sanitari di Busto Arsizio e Gallarate. «Una petizione che serva a fermare immediatamente il progetto del nuovo ospedale unico e spinga invece verso un più sensato progetto di recupero e miglioramento degli ospedali attualmente esistenti – le ragioni del comitato – i pronti soccorso sono al collasso e diventeranno uno solo, e la collocazione della nuova struttura ospedaliera sembra assolutamente assurda, sul Sempione trafficato. E per i lavoratori dei due ospedali il destino sarà incerto».

Il comunicato del comitato “Stop ospedale unico”

In occasione della XXXIX edizione di Bicipace che si terrà domenica 28 maggio, il comitato Stopospedaleunico, terrà un banchetto nel pomeriggio alla colonia fluviale di Turbigo, per raccogliere le firme contro la realizzazione del nuovo ospedale tra Busto Arsizio e Gallarate, che andrà a sostituire gli attuali due presidi. Il comitato Stopospedalunico si è da pochi mesi costituito ed è frutto, al momento, della collaborazione tra il Comitato Antifascista di Busto Arsizio, indipendenti ex SLC e Partito Comunista Italiano di Busto Arsizio e Gallarate, ma è assolutamente aperto alla collaborazione e discussione con altre realtà del territorio.
Lo scopo che si prefigge è quello di fermare il progetto che prevede l’abbandono degli attuali due ospedali, giudicati inefficienti ed irrecuperabili, sostituendoli con un nuovo unico ospedale che sorgerà lungo la trafficata arteria del Sempione nel territorio di Busto Arsizio al confine con Gallarate. Dopo una attenta riflessione, infatti, ai costituenti del comitato sono sorti una serie di dubbi e perplessità circa le ragioni del progetto, sia circa l’impossibilità di recuperare la due strutture attualmente esistenti, che sicuramente necessitano di interventi di miglioramento, sia circa le potenzialità e le criticità che il nuovo presidio presenterà. Si è infatti rilevato innanzitutto che il numero di posti letto sarà complessivamente inferiore rispetto alla somma dei posti letto tra i due ospedali esistenti, cosa non poco importante vista la già impressionante lunghezza delle liste di attesa nel nostro territorio. Gli attuali reparti di pronto soccorso, giusto per evidenziare una criticità molto evidente, già al collasso, saranno ridotti ad uno, forse realizzato, nell’area della ex caserma dell’aviazione militare, a distanza del nuovo ospedale stesso. Solo da ciò appare evidente come l’accesso ad una prestazione già difficoltoso ora, non possa che complicarsi, in aggiunta alla difficoltà che ci sarà di collegare la due strutture separate e a non breve distanza tra loro. Oltretutto la collocazione della nuova struttura ospedaliera sembra assolutamente assurda. Il Sempione è enormemente trafficato e ciò la renderà difficilmente raggiungibile. L’area su cui sorgerà è confinante un istituto scolastico, cosa che non potrà che creare difficoltà in particolari orari della giornata, e peggio ancora vicinissima alla Hupac, terminal dove vengono movimentate tonnellate di merci, tra cui enormi quantità di sostanze pericolose: immaginiamo cosa possa significare un incidente nei pressi di una struttura ospedaliera. Esistono poi ragioni ambientali legate alla distruzione di quel poco di area verde esistente tra i due comuni, in una regione che è tra le più agguerrite nel consumo di suolo. Il destino dei lavoratori degli attuali ospedali quale sarà, poi? Già lavorano in una situazione critica attualmente e si può a ragione temere che riducendo ad uno i due ospedali, unificando i reparti e riducendo i posti letto, le prospettive per loro non saranno delle migliori. L’incerto destino di questi lavoratori, in un momento storico di per sé già complicato per il mondo del lavoro non può lasciar indifferenti. Queste, in sintesi, le ragioni che il comitato rileva e vuole condividere con popolazione del territorio, iniziando con una raccolta firme che servirà al fine della presentazione di una petizione che serva a fermare immediatamente il progetto del nuovo ospedale unico e spinga invece verso un più sensato progetto di recupero e miglioramento degli ospedali attualmente esistenti. L’occasione ci è parsa buona per presentarci. Una biciclettata nel verde, una domenica di svago sì, ma all’insegna dell’impegno per la pace e per la tutela dell’ambiente in cui viviamo, non soli, ma assieme ad altri, con cui scambiare opinioni e idee è già di per sé un momento di riflessione, un modo diverso per intendere e ripensare la realtà sociale e lavorativa in cui viviamo. La salute é certo una cosa importante, come lo sono la sicurezza sociale ed il lavoro, e questo è ciò che il comitato vuole portare avanti fermando l’insensato progetto. Un sincero ringraziamento va a tutti gli organizzatori dell’evento di domenica 28 maggio che, mostrando una grande disponibilità, ci hanno dato l’opportunità di partecipare, fornendoci un’importante occasione per far conoscere il comitato “Stopospedaleunico” e la finalità che si propone.

busto gallarate ospedale unico comitato – MALPENSA24