Storia di montagne e umanità: al Chiostro di Voltorre va in scena “Un alt(r)o Everest”

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GAVIRATELatitudini, la stagione teatrale diffusa a cura di Teatro Periferico e Karakorum Teatro, raggiunge Gavirate: all’interno della suggestiva cornice del Chiostro di Voltorre (ingresso a 10 euro, per prenotare è possibile scrivere un e-mail all’indirizzo info@teatroperiferico.it o contattare, anche via WhatsApp, i numeri 334/1185848 e 347/0154861), alle 21 va in scena “Un alt(r)o Everest”, un’avvincente storia di montagne e umanità.

Due amici che sono anche una cordata

Mattia Fabris e Jacopo Bicocchi, attori e autori dello spettacolo, vestono i panni di Jim Davidson e Mike Price, due amici che sono anche una cordata. I due uomini, nel 1992, decidono di scalare la loro montagna: il Monte Rainier nello stato di Washington, Stati Uniti. Il sogno di una vita, una vetta ambita da ogni scalatore, un passaggio obbligatorio per chi, nato in America, vuole definirsi alpinista. “The Mountain”, come la chiamano a Seattle.
Ma le cose vanno diversamente dal previsto e quella scalata non sarà solo la conquista di una vetta. Sarà un punto di non ritorno, un cammino impensato dentro alle profondità del loro legame, un viaggio che durerà ben più dei quattro giorni impiegati per raggiungere la cima.

Sedie che diventano poltrone, pareti rocciose e sedili d’auto

Nello spettacolo, prodotto dalla compagnia Atir di Milano, i protagonisti si muovono in uno spazio scenico pulito ed essenziale, ideato dalla scenografa Maria Spazzi: appena due sedie di legno per evocare una sorprendente carrellata di situazioni e ambienti. Le seggiole diventano poltrone da american pub, pareti rocciose e sedili d’auto in un racconto pieno di vita ed emozioni, grazie anche alla cornice musicale a cura di Sandra Zoccolan e Silvia Laureti e alle luci di Alessandro Verazzi.
La storia di Mike e Jim parla di qualcosa che tutti abbiamo conosciuto e con la quale prima o poi dobbiamo fare i conti: la perdita, il lutto, la mancanza e assieme quel dialogo, silenzioso e profondo, che continuiamo ad avere con le persone che non sono più con noi ma che in qualche modo…continuano ad essere con noi.

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