Varesini nell’inferno di Strasburgo: «Per ore nascosti sotto il tavolo del ristorante»

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STRASBURGO – «Ho avuto paura». Simona Bonafè racconta i momenti dell’attentato a Strasburgo. «Quando abbiamo visto le luci delle volanti della polizia ci siamo un po’ tranquillizzati, ma è stata un’esperienza terribile», dice l’europarlamentare del Pd, nata e cresciuta nel varesotto, ad Azzate per precisione, che dal momento della sparatoria e’ ancora chiusa in un ristorante senza poter uscire.

«Da un’ora sotto il tavolo di un ristorante»

«Siamo da più di un’ora sotto al tavolo di un ristorante al buio. Fuori vediamo le luci della volante della polizia. Non so dirvi altro, per il momento», ha twittato Bonafè poco dopo l’attentato, descrivendo un’atmosfera surreale. I cittadini chiusi nelle loro abitazioni. I turisti o chi, come Bonafè Strasburgo la deve frequentare per lavoro, bloccati nei ristoranti o negli alberghi.

I morti per ora sono quattro

L’attentato avvenuto alle 20 di oggi, martedì 11 dicembre, a Strasburgo città che ospita la sede del Parlamento europeo, si è consumato in una zona dove erano stati allestiti dei mercatini di Natale, come confermato sia dal sindaco della città, Roland Ries, che dal vice sindaco, Alain Fontanel. Il bilancio dell’attentato, per ora,  è di quattro morti e 11 feriti. Tra i feriti lievi c’è anche un giovane cronista radiofonico italiano che si è ferito scappando dalla calca. Il ministro dell’Interno francese, Christophe Castaner, ha confermato che l’attentatore è stato identificato, che era già noto alle forze dell’ordine per reati comuni e che è in fuga.

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