Inter fuori dalla Champions: squadra deconcentrata, poco coesa e mal guidata

inter spalletti gattuso

Il dramma sportivo che si è consumato intorno alle 23 a San Siro ha radici profonde e non è spiegabile, secondo me, solo nei 90 minuti, brutti, giocati dall’Inter contro un’avversaria davvero abbordabile. Il Psv non avrebbe fatto tremare i polsi quasi a nessuno. La sconfitta parte da lontano. Da molto lontano. Mentalmente la partita contro il Psv doveva essere preparata un minuto dopo la fine della gara persa a Torino contro la Juventus. E invece tra sabato e lunedì è accaduto di tutto. Solo 72 ore di tempo per calibrare la testa sulla gara decisiva della stagione. L’Inter si giocava la vita sportiva con il passaggio del turno in Champions e mentre i tifosi nerazzurri si corrodevano l’animo per la sconfitta contro gli eterni nemici della Juve, Maurito Icardi, il capitano, quello che avrebbe dovuto dare l’esempio, sgambettava allegramente alla festa della moglie. Diamine, con un appuntamento così importante in vista, non si poteva proprio far slittare la festa dell’ingombrante moglie-procuratrice a dopo la gara col Psv?

Gruppo deconcentrato

Penso a uno come Arrigo Sacchi che avrebbe strabuzzato gli occhi vedendo il capitano della squadra per nulla sul pezzo prima di una partita vitale. Nessuno pretende la clausura, ma questa, per una questione di opportunità, doveva essere una settimana di concentrazione maniacale e monastica. Il giorno dopo volata fuori porta a Madrid per assistere alla finale di Copa Libertadores. Nuovi metodi di training mentali? Se non vale, allora smettiamola di parlare di mentalità, di allenamento della mente, di concentrazione. Tutte balle e quindi azzeriamo concetti ripetuti per anni come fossero il Vangelo e dimentichiamo le parabole più inflazionate dei vecchi Profeti calcistici.

Mentalità inesistente

Una società forte e calibrata sull’obiettivo non avrebbe dovuto permettere il viaggio in Spagna del capitano a meno di 48 ore dalla gara dell’anno. Mai. Si doveva fare gruppo subito dopo il fischio finale di Torino. La sensazione è stata quella di una squadra nella quale in barba ai regolamenti si è potuto derogare a seconda delle esigenze personali. E due giorni prima della partita con il Psv tutto ciò non doveva succedere. Icardi ha fatto gol? E chissenefrega. Durante la partita i telecronisti hanno tentato in tutti i modi di convincermi sulla bontà della prestazione di Icardi, ma non ce l’hanno fatta. Con un portiere normale quella palla non sarebbe mai entrata in porta. E poi ci sono i limiti di Luciano Spalletti. E’ riuscito nell’impresa di farsi eliminare, primo nella storia della Champions League, dopo aver accumulato un vantaggio di 5 punti dopo due gare. Stasera la squadra è sembrata molto anarchica nel suo modo di interpretare il calcio. A Londra ha perso una grande possibilità rinunciando a giocarsela per davvero contro un’avversaria non trascendentale. E oggi ha concluso il proprio capolavoro con una serataccia da incubo. E’ giustamente sulla graticola perchè si conferma ancora una volta un eterno piazzato.

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