Studenti al bagno solo con la carta d’identità da oggi al “Montale” di Tradate

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TRADATE – Al bagno “schedati” e identificati. Succede all’Istituto superiore tecnico economico “Eugenio Montale” di Tradate (nella foto) dove da oggi, lunedì 3 ottobre, è in vigore una circolare che impone agli studenti di registrarsi ogni volta che escono dalla classe e di farsi riconoscere per poter accedere ai servizi igienici. Un provvedimento che ha subito fatto discutere le centinaia di studenti dell’istituto, ma anche le loro famiglie.

Dopo l’incendio di giugno

In pratica, ogni volta che uno delle centinaia di studenti dell’istituto deve andare in bagno durante le ore di lezione, l’insegnante deve dare il suo permesso; ai bidelli spetta “vigilare sul piano e presidiare con la massima diligenza i bagni maschili e femminili, facendo compilare agli alunni le apposite liste di ingresso ai bagni”. Lo stesso personale scolastico, prosegue la circolare, devono “controllare la veridicità dei nomi, cognomi, classe apposti, evitando che vengano apposti dagli alunni falsi nominativi”; l’istituto ha però tenuto a precisare che non è previsto in alcun caso il riconoscimento degli alunni tramite documenti di identità. Ancora, “le porte degli antibagni vanno tenute sempre aperte e presidiate da un collaboratore scolastico, che vigilerà sulla compilazione dell’apposita lista di ingresso”.

All’origine di questo costante monitoraggio c’è l’incendio appiccato forse in via accidentale che lo scorso 8 giugno, ultimo giorno di scuola, devastò i servizi dei maschi al 2° piano, poi ripristinati nel corso dell’estate. Le esatte circostanze di quell’incendio non sono mai state accertate, come non sono stati individuati il responsabile o i responsabili.

Critiche da classi e famiglie

«Posso andare da Lisbona fino a Cracovia senza mostrare un documento, mentre può capitare che debba farlo per andare in bagno nella mia scuola» lamenta uno studente degli ultimi anni di corso. La notizia della circolare della presidenza ha presto valicato le mura della scuola, sollevando le proteste, oltre che degli studenti – arrivati a minacciare lo sciopero – delle loro famiglie, molto critiche nei confronti dell’imposizione della preside, non nuova a simili, drastici provvedimenti. Ad esempio, ai ragazzi non è consentito uscire dalle rispettive aule durante l’intervallo, se non uno per classe e solo per andare ai servizi.

«Abbiamo sollevato perplessità scrivendo alla presidenza – spiegano alcuni genitori dei ragazzi – ma senza ricevere risposta». Ora, la circolare di oggi, bollata come «eccessiva» anche se motivata dalla volontà di prevenire altri danneggiamenti, volontari o accidentali, all’edificio scolastico. Ma i veri problemi, secondo alcuni genitori, sono altri. A cominciare dall’insufficienza o mancanza di autobus per riportare a casa i loro figli al termine delle lezioni, con numerosi ragazzi impossibilitati a salire sui mezzi stracolmi e costretti a farsi portare a casa, anche in comuni distanti alcune decine di chilometri, da mamma e papà, o dai nonni. Problema che, a quanto risulta, l’istituto ha rimbalzato alla società di trasporti pubblici locale.

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