Studenti con “patente” per lo smartphone all’Istituto comprensivo di Parabiago

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PARABIAGO – Studenti “patentati” per un uso corretto e rispettoso delle nuove tecnologie, a partire dai telefonini. Venerdì prossimo, 27 maggio, alla Biblioteca Civica di Parabiago ci sarà la consegna delle patenti smartphone per la prevenzione di bullismo e cyberbullismo, evento conclusivo del progetto “Una patente per lo smartphone” avviato dall’Istituto comprensivo di viale Legnano a Parabiago.

L’incontro in presenza si svolgerà dalle ore 10.00 alle 12.00 alla Biblioteca, che ospiterà per l’occasione le delegazioni di dirigenti, docenti, studenti delle 13 scuole che hanno aderito alla rete di scopo (area informazione e formazione per prevenire azioni di bullismo e cyberbullismo) di cui l’istituto parabiaghese è scuola capofila. L’evento sarà fruibile on line per tutte le altre classi partecipanti. Per ognuna delle classi dell’istituto che hanno aderito al progetto, i docenti coinvolti nella formazione sceglieranno due alunni rappresentanti che parteciperanno all’evento in presenza; gli insegnanti in classe consegneranno le patenti smartphone agli altri studenti al termine dell’evento.

Progetto per prevenire bullismo e cyberbullismo

La consegna della patente smartphone agli studenti presenti avverrà, come da programma del progetto educativo, alla presenza della senatrice Elena Ferrara, firmataria della Legge 71/2017 che ha come obiettivo «contrastare il fenomeno del cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni, con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, assicurando l’attuazione degli interventi senza distinzione di età nell’ambito delle istituzioni scolastiche».

Come precisa il dirigente scolastico Monica Fugaro, saranno presenti altre figure professionali di riferimento fra le quali Pietro Forno, l’ex magistrato della Procura di Milano esperto di reati sessuali e contro i minori, esponenti della Polizia Postale e della Fondazione Ticino Olona, che ha patrocinato il progetto di rete.

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