Giardino dei Giusti, Sumirago dedica un albero all’agente Andrea Schivo

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Mauro Croci, sindaco di Sumirago

SUMIRAGO – A Sumirago, in occasione della celebrazione del Giorno della Memoria, è stato dedicato ad Andrea Schivo il nuovo albero del “Giardino dei Giusti” che si trova nel parco della scuola primaria. La cerimonia, che si tiene ormai da dieci anni, si è svolta nel rispetto delle norme Covid alla presenza delle autorità locali, del dirigente scolastico Rino Marotto e di una delegazione di insegnanti e studenti.

L’onorificenza di Giusto tra le Nazioni nel 2006

Schivo, al quale è stata riconosciuta l’onorificenza di Giusto tra le Nazioni nel 2006, fu agente di custodia nel carcere di San Vittore a Milano, dove tra il 1943 e il 1944, facendo da tramite con i parenti che stavano all’esterno, aiutò gli ebrei detenuti a non morire di fame, passando loro di nascosto del cibo e recapitando lettere. Arrestato e inviato nel campo di concentramento di Flossembürg, morì di stenti pochi giorni prima della fine della guerra.
«Coltivare la memoria è un fatto doloroso, ma è un dovere assoluto che va trasmesso con empatia e fermezza alle nuove generazioni», ha dichiarato il sindaco Mauro Croci. «Inoltre è importante vigilare affinché episodi di razzismo non vengano celati dall’indifferenza, concausa essa stessa dello sterminio».

Donne e uomini che hanno sacrificato la loro vita

I ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado hanno presentato alcune riflessioni sulla figura di Andrea Schivo, sul suo gesto eroico e in generale sul concetto di Giusto: «Ciò che hanno preparato in collaborazione con i propri insegnanti è stato un ottimo lavoro», ha commentato il primo cittadino. «I nostri ragazzi sono stati bravissimi e rappresentano realmente la nostra più grande risorsa».
«Al termine di questo mio secondo mandato – ha aggiunto Croci – sono orgoglioso di lasciare un Giardino della Memoria con alberi dedicati a donne e uomini che hanno sacrificato la loro vita in quello che è oggi considerato il più grande genocidio della storia moderna, deciso da nazisti e fascisti durante la seconda guerra mondiale. Questi alberi testimoniano che ogni anno essi cambiano le foglie, come noi possiamo cambiare le idee, ma conservano le radici, come noi dobbiamo conservare il nostro patrimonio storico, condizione essenziale per vivere e crescere in armonia e libertà».

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