Bonus 110: rabbia e preoccupazione di ordini professionali e costruttori varesini

VARESE – Cambia il super bonus legato all’edilizia: diminuiscono le possibilità di scelta, le tipologie di interventi che ne possono usufruire e crescono le preoccupazioni delle imprese, che temono un calo delle commesse e un arresto del flusso economico che il mega incentivo, varato dal governo giallorosso, aveva innescato.

«La decisione assunta dal Governo di impedire di ricorrere allo sconto in fattura e di vietare alle pubbliche amministrazioni di acquistare i crediti fiscali mette a repentaglio migliaia di imprese e decine di migliaia di posti di lavoro», affermano in una nota ANCE Varese, Ordine Architetti Varese, Collegio dei Geometri di Varese e  Ordine Ingegneri Varese.

Sono 40 mila le imprese edili a rischio

Dichiarazione che fa il paio con il grido d’allarme lanciato qualche giorno fa da Cna: «Questa norma che vieta la cessione dei crediti e lo sconto in fattura, insieme al blocco delle operazioni di acquisto dei crediti incagliati da parte degli enti locali, fermerà il mercato immediatamente. Sono oltre 40.000 le imprese in Italia che rischiano la chiusura nonostante abbiano rispettato la legge – commenta Luca Mambretti, Presidente di Cna Varese –  Siamo sbalorditi  da questo blitz con cui il governo mette la parola fine alla cessione del credito. Non possiamo che dolerci del fatto che vengano prese decisioni così importanti senza una consultazione della rappresentanza della filiera. Le Associazioni sono già convocate ad un Tavolo con il Governo lunedì 20 febbraio e in quella sede ci batteremo affinché, in sede di conversione del Decreto, siano recepite misure di equilibrio che individuino una soluzione definitiva alla annosa questione, poiché oltre all’odierna novità resta la grande preoccupazione per il nodo inestricabile dei crediti incagliati che ha messo in ginocchio migliaia di imprese del settore anche a causa delle continue modifiche normative  e correzioni di rotta che hanno finito per portare le imprese, che hanno assunto e hanno investito, ad una crisi di liquidità ormai insostenibile».

Ance, architetti, geometri e ingegneri poi aggiungono: «Dalla sua conversione in Legge il Superbonus 110% ed il meccanismo di cessione del credito sono stati modificati oltre venti volte a cui si aggiungono ulteriori cambiamenti di rango secondario, circolari applicative, provvedimenti della Direzione Centrale dell’Agenzia delle Entrate e centinaia di interpelli. Una confusione che rischiano di pagare salato le migliaia di Imprese ed i Professionisti che sono ormai al collasso ed in crisi di liquidità e la cui unica colpa risiede nell’aver utilizzato, in maniera corretta, le regole emanate dallo Stato che improvvisamente, di contro, si è “rimangiato” la parola data rendendo impossibile la cessione dei crediti ed il proseguo dei lavori».

Cosa cambia?

Dalla sua entrata in vigore, non è più possibile aver diritto allo sconto in fattura né a cedere il credito di imposta per lavori quali: opere di riqualificazione energetica, pannelli fotovoltaici e abbattimento delle barriere architettoniche per le parti comuni degli edifici condominiali, dai 200mila euro in su. Oltre a interventi di riduzione del rischio sismico sulle parti comuni dei condomini o nei comuni a rischio sismico 1, 2 e 3, che riguardano la demolizione e la ricostruzione integrale.