Taglio degli stipendi: guerra tra club e associazione calciatori

 

È guerra tra i club e l’associazione giocatori. Non è stato raggiunto alcun accordo tra le parti rispetto alla riduzione dei compensi per il Coronavirus. Lo riferisce SkySport.

“Sul taglio degli stipendi, è scontro totale fra Lega Calcio e Associazione Italiana Calciatori – si legge sul sito di Sky – quindi fra le società di serie A e il sindacato dei giocatori. Le prime, riunite in assemblea, hanno infatti deciso l’ammontare delle trattenute sugli emolumenti dei propri calciatori, allenatori e tesserati delle prime squadre: quattro mensilità se la stagione non dovesse ripartire, che scendono a due nel caso in cui si dovesse invece tornare in campo. Volendo dirla in un altro modo: un terzo della retribuzione totale annua lorda se si resta fermi, un sesto se si ricomincia. Da questo punto e da questa base, ogni club tratterà con i propri giocatori per raggiungere un accordo. L’Associazione Italiana Calciatori – che non è più stata coinvolta nelle discussioni – prima ha riunito il proprio direttivo, poi si è collegata con i rappresentanti di tutte le squadre di serie A infine, attraverso il vicepresidente Calcagno, ha preso una posizione netta: “Quella della Lega è una proposta vergognosa e irricevibile”. Il presidente Tommasi ha aggiunto: “Voler riversare sui calciatori l’intero eventuale danno economico, è un fatto che preoccupa”.

 

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