SAMARATE – A ormai quasi cinque mesi di distanza dalla sua elezione in Parlamento, anche per Leonardo Tarantino è arrivato il momento del primo intervento dagli scranni di Montecitorio. Durante la discussione sul decreto dignità, il sindaco di Samarate è intervenuto ieri 30 luglio portando l’esempio del proprio Comune nella lotta alla ludopatia. «La disintossicazione dal gioco d’azzardo – ha detto – sarà un pilastro del governo del cambiamento».
Samarate a Montecitorio
Tarantino è parso visibilmente emozionato, tanto che, con la sua consueta autoironia, postando l’intervento sulla propria pagina personale, ha promesso che «la prossima volta sarò più disinvolto». Modestia a parte, ha parlato senza intoppi per oltre sei minuti, elogiando la decisione del governo di vietare la pubblicità per il gioco d’azzardo, una piaga che in provincia di Varese coinvolge sempre più minorenni. «Intervengo da sindaco di una cittadina impegnata da oltre dieci anni nella lotta alla ludopatia e alla diffusione del gioco», ha detto, ricordando i risultati ottenuti dal coordinamento provinciale. «A Samarate si spendono per il gioco gli stessi soldi del bilancio del Comune, quasi 10 milioni di euro. Sono numeri allarmanti e inaccettabili. E la responsabilità non può che essere anche del legislatore nazionale».
Acquistare del buon vino anziché scommettere
Secondo Tarantino, non serve soltanto il controllo e la cura alla ludopatia, ma bisogna recuperare questo fatturato di quasi 100miliardi che ogni anno genera l’azzardo per ricondurlo almeno in parte alla spesa della vita reale. «Pensare di recuperare anche solo qualche decina di questi miliardi e spenderli nell’economia reale, nella manifattura italiana, negli spettacoli culturali o nel magnifico patrimonio agroalimentare. Pensare che vengano spesi per acquistare del buon vino o dell’olio extravergine, credo sia la scommessa da affrontare nei prossimi mesi per dare forza alle riforme che vuole fare questo governo. Bisogna spenderli in ciò che può dare nuova ricchezza a questo Paese».