Tentata estorsione e maltrattamenti. Arrestato giostraio di Busto

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BUSTO ARSIZIO – Polizia al “Campone” di via Magenta. Un giostraio di 44 anni è stato arrestato questa notte 24 agosto dalla volante del Commissariato di Busto Arsizio. Poche ore prima gli agenti erano già dovuti intervenire per sedare le sue intemperanze nei confronti dei congiunti.

Ubriaco e in crisi di astinenza

Nel tardo pomeriggio di ieri la pattuglia era infatti accorsa in via Magenta, nel “Campone” dove stazionano roulotte e camper di giostrai e dove l’uomo vive accampato con i famigliari. Il quarantaquattrenne, ubriaco e in crisi di astinenza da sostanze stupefacenti, stava dando in escandescenze insultando i parenti e prendendo a calci una loro roulotte, danneggiandola. L’uomo è stato bloccato dai poliziotti che, anche per stemperare gli animi e permettere all’esagitato di ritrovare l’autocontrollo, lo hanno accompagnato in Commissariato dove è stato  trattenuto per qualche ora prima di essere rilasciato con una denuncia per danneggiamento aggravato e una segnalazione per ubriachezza molesta.

Sassi contro le auto

Nella notte però gli uomini del vicequestore Franco Novati  sono dovuti tornare al “Campone” e questa volta il loro intervento si è concluso con l’arresto del quarantaquattrenne per tentata estorsione, maltrattamenti in famiglia, danneggiamento, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Gli operatori della volante infatti, arrivati sul posto, hanno ritrovato l’uomo che, ancora visibilmente ubriaco e sempre più in astinenza da stupefacente, lanciava sassi contro i familiari e le auto in transito lungo via Magenta, aggredendo fisicamente alcune congiunte. Il giostraio è stato immobilizzato, con non poca fatica e con l’ausilio di altre pattuglie.

Vessazioni e maltrattamenti

Durante le concitate fasi dell’arresto, tra l’altro, i due componenti della volante del Commissariato di Legnano arrivata in appoggio ai colleghi di via Foscolo hanno riportato lievi lesioni agli arti. Dalle dichiarazioni rese dai parenti inoltre è emerso che da circa un anno il quarantaquattrenne sottopone i familiari a vessazioni e maltrattamenti fisici e psicologici, pretendendo in particolare che gli venga dato denaro per placare la sua dipendenza dalla droga. Da qui l’arresto e l’accompagnamento in carcere.

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