Totem campanilistico e rinascita dei comuni

lodi comuni pnrr

di Massimo Lodi

La “coesione territoriale per un Paese unito”, tema-clou al meeting Anci di Parma, non è aria fritta. È ciccia da cuocere. Nel senso: i primi cittadini han capito che l’occasione da Pnrr rappresenta un irripetibile unicum e bisogna ottimizzarla. Temi come mobilità, rinnovamento edilizio, scuola, assistenza sociosanitaria, occupazione giovanile eccetera sino ad oggi han trovato parziale riscontro d’intervento. Ciascun amministratore faceva per sé, qualcuno bravo a infilarsi, prima d’un altro, nelle pieghe del bando favorevole. Ma zero lavoro d’insieme, di gruppo, d’infraterritorialità.

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Massimo Lodi

Ora l’inevitabile cambio di passo. Ci si deve adeguare, parlare, confrontare. Il sindaco di Varese, Galimberti, lancia giusto da Parma l’appello all’intesa collaborativa. Punto 1) “È indispensabile la sinergia d’intenti”. Punto 2) “Inviterò a un tavolo di confronto i Comuni limitrofi”. Quindi: dialogo con la cerchia attorno al capoluogo, mirato specialmente a condividere la pianificazione viabilistica; e colloquio con i principali centri provinciali, Busto Arsizio /Gallarate, per creare un asse autorevole, funzionale a risolvere le fragilità dell’intera conurbazione prealpina.

Iniziativa d’un qualche concreto esito? Processo da avviare, risultati da discutere, strategie da mettere a punto. Questo dice il buonsenso, che ordina la rimozione del campanilismo. L’incomunicabilità degli scorsi decenni, purtroppo roba d’antico retaggio, ne ha fatto un totem inattaccabile. Risultato: danni evidenti nell’intero Varesotto. Le circostanze post-pandemiche ne implicano l’abbattimento. A nessuno frega delle bandiere localistiche, a tutti delle realizzazioni pragmatiche. A nessuno importano le appartenenze partitiche, a tutti l’armonia finalizzata alla rinascita.

Può essere d’ostacolo il gioco di ruolo? Cioè che la regia del sindaco di Varese induca negli omologhi di Busto e Gallarate un sentimento da secundus/tertius inter pares? Non può essere. Perché sono le circostanze istituzionali ad assegnare tale rango a Galimberti. E perché Antonelli e Cassani godono d’una eguaglianza di status municipale affatto insidiata da chicchessia. Esistono parti in commedia, ciascuno recita la sua: dal titolare di Palazzo Estense in giù. Urgono saggezza politica, visione del futuro, respiro di modernità. Parole gonfie di retorica? Farcite del contrario, se sull’egoismo del proprio hortus conclusus prevarrà la generosità dell’impegno collettivo in nome del futuro. Stiamo parlando di Next Generation Eu: una missione al servizio dei nostri figli e nipoti, oltre che del poco rimasto di noi stessi.

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