Tra moda e archeologia: i tessuti Missoni al museo multimediale di Golasecca

museo golasecca missoni

GOLASECCA – Con tre anni di ritardo sul cronoprogramma lasciato in eredità dalla passata amministrazione, il momento dell’inaugurazione del Gam, il Centro culturale multimediale per l’archeologia della civiltà di Golasecca che sta sorgendo in piazza Libertà, si sta per avvicinare. La giunta Ventimiglia, infatti, ha ereditato anche una serie di mancanze a cui ha dovuto sopperire, facendo così lievitare di altri 200mila euro il costo totale dell’opera. Ma grazie all’ultimo sforzo, garantito da Sea e da Missoni, il taglio del nastro è ormai una questione di pochi mesi.

Le decorazioni Missoni e le luci di Sea

I pannelli multimediali del museo saranno rivestiti in tessuto donato da T&J Vestor e Missoni che, con Golasecca, hanno un legame inscindibile. Alla richiesta di un aiuto da parte dell’amministrazione comunale, hanno risposto presente. Un tocco di alta classe, dunque, renderà ancora più affascinante la visita al Gam. Lo splendido lampadario al centro del  salone principale, invece, è stato acquistato grazie al contributo da 10mila euro di Sea, società di gestione di Malpensa (aeroporto che, all’interno della stazione del T2, ospita una mostra permanente dedicata proprio alla Civiltà di Golasecca con esposti i reperti trovati a Case Nuove).

Il museo è finito

«Oggi la struttura è completata», annuncia il sindaco Claudio Ventimiglia. Manca soltanto l’agibilità, ma anche su questo fronte sono già stati dati gli incarichi per le pratiche inerenti la certificazione energetica e la verifica da parte dei vigili del fuoco. La svolta è arrivata nel 2017, con il doppio contributo regionale (da 63mila e da 15mila euro per l’acquisto del materiale multimediale e il completamento del materiale edile) e l’ultimo sforzo economico da parte del Comune. Il preventivo dell’amministrazione era di 1,2 milioni di euro, alla fine dei conti il Gam sarà costato 200mila euro in più.

Il progetto

Il progetto complessivo prevede la riqualificazione dell’edificio adiacente al municipio rimasto avvolto dai ponteggi per oltre vent’anni, pronto a diventare un’area polifunzionale dedicata alla Civiltà di Golasecca, con l’esposizione di alcuni reperti rinvenuti nella necropoli del Monsorino, la biblioteca comunale e un percorso guidato “pluritematico interattivo a realtà aumentata”. Il Monsorino è l’area boschiva a due passi dal Ticino in cui è possibile perdersi per ammirare i cromlech risalenti tra il quarto e nono secolo Avanti Cristo. E’ la culla della Civiltà di Golasecca, la popolazione preistorica che ha reso famoso in tutto il mondo il piccolo paese incastonato tra Somma Lombardo e Sesto Calende.

museo golasecca missoni – MALPENSA24