Tre commesse fanno un assembramento. I vigili di Busto le sanzionano con 280 euro

busto assemrbamento commesse vigili

BUSTO ARSIZIO – Tra gli effetti collaterali del virus c’è anche l’eccesso di zelo di alcuni tutori dell’ordine, impegnati a far rispettare misure più o meno adeguate per limitare i contagi. C’è però modo e modo per controllare che nessuno deroghi ai provvedimenti delle autorità. Sulla Prealpina leggiamo la notizia di tre commesse multate dalla polizia locale di Busto Arsizio per “assembramento”.

Secondo quanto scrive Marco Linari, l’autore dell’articolo, le tre stavano aspettando una quarta collega che aprisse il negozio dove lavorano, in piazza Vittorio Emanuele. Dotate di mascherina parlavano tra di loro, senza però preoccuparsi del distanziamento di un metro tra gli interlocutori. La pattuglia degli zelanti vigili non ha avuto ripensamenti: il terzetto stava violando le disposizioni contro gli assembramenti. A nulla sono valse le proteste delle malcapitate: per ciascuna di loro la sanzione ammonta a 280 euro, la paga di una settimana.

L’episodio induce una serie di riflessioni sulla discrezionalità degli agenti, che di solito va di pari passo col buon senso. E con l’interpretazione di ordinanze che, in alcuni casi, raccomandano più che imporre. E quando impongono non delimitano il confine tra una persona perbene e qualcuno che commette un vero reato. Il contesto sanitario e sociale è quello che è: ci vuole rigore ma anche un minimo di flessibilità. Sappiamo però di altri componenti della polizia locale di città del Belpaese così ligi al proprio dovere da sorprendere un bagnante solitario sulla spiaggia mentre prende il sole, piombandogli addosso con i quad. O di altre forze dell’ordine a bordo di elicotteri a caccia di runner. A Busto Arsizio si era aperto il dibattito sulla necessità di monitorare vie e piazze con i droni: dall’alto si scoprono più facilmente i trasgressori del “tutti chiusi in casa”, lasciando perdere, per dirne una, chi spaccia impunemente droga come se non ci fosse un domani.

Se provassimo a chiedere conto al comando dei vigili ai Molini Marzoli ci imbatteremo nelle solite, scontate giustificazioni: la legge è legge. Bene, se così è – e non c’è motivo di eccepire – i primi ad essere multati sarebbero proprio i componenti della pattuglia in questione: erano in tre su un’auto. Con le mascherine, ma di sicuro senza rispettare le distanze.

Chissà che cosa pensa il signor sindaco di Palazzo Gilardoni di questa surreale vicenda, supposto che abbia voglia di esporsi e di pensare qualcosa in merito. In fondo, un suo autorevole intervento sarebbe a tutela dei suoi concittadini già sufficientemente provati dalla pandemia, senza che ad aggravare la loro situazione ci si mettano di mezzo tre solerti vigili urbani in vena di scherzare. Perché siamo sicuri che hanno scherzato, vero?

busto assembramento commesse vigili – MALPENSA24