Nonno stalker a Turbigo: indagini chiuse. Si va verso il processo

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TURBIGO – Da oltre un anno perseguitava la figlia perché pretendeva di vedere il nipotino. Dopo mesi di insulti e minacce di morte l’uomo, 60enne di Turbigo, accusato di stalking era stato raggiunto da un provvedimento di divieto di avvicinarsi alla figlia, all’ex moglie e al nipotino emesso dal gip di Busto Arsizio.

Soffre di un disturbo bipolare

Il pubblico ministero di Busto Nadia Calcaterra, che ha coordinato le indagini, adesso ha depositato l’avviso di conclusione indagini a carico del turbighese. La procura si prepara dunque a chiedere il rinvio a giudizio per il nonno stalker affetto da un disturbo bipolare per il quale, stando agli accertamenti svolti, non si sta curando. Il che rende comprensibile il perché la figlia e il genero non vogliano affidargli il nipotino. La scelta è a tutela del minore. Se a questo si aggiunge l’atteggiamento molto aggressivo che il 60enne ha tenuto nei confronti della figlia e della ex moglie, dopo che il matrimonio ultra decennale era finito quando il turbighese si era scoperto bisessuale, con minacce all’incolumità fisica di tutti si capisce perché i famigliari, rappresentati dall’avvocato Carlo Alberto Cova, abbiano scelto di mettere un punto alla situazione. A questo si aggiungono anche le sparate decisamente sopra le righe dell’uomo su Facebook dove il sessantenne è arrivato a definirsi un influencer. Davanti al gip di Busto, in sede di interrogatorio, il 60enne, assistito dall’avvocatessa Anna Chiara Maria Colombo, ha ribadito la volontà di vedere il nipotino.

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