Un secolo di scout a Busto nel libro di Marco Torretta

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BUSTO ARSIZIO – “La schiera bella, vigorosa e promettente” di Marco Torretta. Un libro che racconta con una pazienza certosina la storia degli scout a Busto Arsizio. Un lavoro di dieci anni, 400 pagine che ricompone tassello per tassello non solo la storia del sodalizio bustocco, ma le vicissitudini di un’intera città. In particolare intorno alle due guerre mondiali, la Resistenza, il dopoguerra. E l’altra sera all’incontro organizzato a Villa Tovaglieri dal Centro culturale Progressista con il senatore Gian Pietro Rossi, Anpi, Fvl e Scout, pur senza citare “La schiera bella, vigorosa e promettente, è stato ripreso tanto delle pagine di questo testo.

A partire dall’intervento dell’onorevole quando ha parlato delle Aquile Randagie che facevano la staffetta partigiana per salvare gli ebrei rifugiati in Svizzera dopo le leggi razziali fino alla ricostruzione della vita di monsignor Ubaldo Valentini e altri sacerdoti “Ribelli per amore”.
Insomma durante la Resistenza gli scout hanno fatto la parte del leone in città e fuori città. In questa ultima fatica di Marco Torretta, bustocco laureato in geologia con l’hobby del disegno, della pittura, nonché coautore di due libri di storia locale del Vergante, si ricostruisce in maniera completa ed esauriente la storia della “Schiera bella, vigorosa e promettente” che ha dato manforte a Busti grande. Dopo aver rispolverato testi dalla Biblioteca Capitolare di Busto Arsizio, dal Centro di documentazione di Milano, da vecchi archivi scout, da giornali, lettere e censimenti, Marco Torretta ha selezionato il materiale utile alla ricostruzione del sodalizio bustocco. Non solo, hanno dato sostegno anche le interviste a scout di tutto rispetto ora settantenni, ottantenni e addirittura novantenni.

Da Baden Powell ai giorni nostri

Edito da Freeman editrice, il testo si apre con la figura del fondatore dello scautismo mondiale, Baden Powell, ma subito il discorso scivola sulla realtà italiana e poi bustese con il presidente della società ginnica “Vigor” Carlo Valentini, il tenente e primo scout bustocco Ettore Bottini, il magistrato Alberto Banzi, presidente dell’associazione escursionistica “Giovine Italia” di Busto Arsizio e tanti altri. L’excursus storico tocca lo scoutismo bustese durante la grande guerra, l’elegia funebre per il povero Bottini deceduto in guerra e gli anni d’oro dello scoutismo, dal 1918 al ’28. Non manca l’analisi dettagliata dello scontro con il fascismo, “La morte degli esploratori” con la relativa soppressione e clandestinità del gruppo. Insomma la storia compie i suoi passi tra periodi di grande splendore e di estreme difficoltà. Ma nel ginepraio delle vicende restano sempre alti i valori promossi dagli Scout: «Per evitare il rischio di cadere in un eccessivo cronachismo, ho voluto inserire resoconti frutto di interviste dove emergevano i valori dello scautismo – spiega Marco Torretta – Attività di servizio, raccolte di fondi per gli orfani di guerra, l’assistenza ai soldati, gli interventi alle calamità naturali (nel Friuli terremotato, nel Polesine allagato…), insomma il servizio al prossimo. In ogni epoca a Busto Arsizio c’è chi ha testimoniato questi talenti». Si tratta anche di un testo dove qua e là fanno capolino vignette ed episodi divertenti: questo per lasciare trasparire che lo scout non deve dimenticare il lato divertente e giocoso.
Sfilano poi grandi personaggi locali come il senatore e sindaco-scout Gian Pietro Rossi che nel giugno 1963 fa colazione con John Kennedy, Ugo Chierichetti, Paolo Riva Berni, Francesco Speroni e numerosi sacerdoti come don Giuseppe Ravazzani, don Guglielmo Ballerio, don Marco Cazzaniga, don Romano Cesana e il prevosto-scout monsignor Claudio Livetti. Immancabile a pagina 133, il monumento bustese allo scout collocato nel cimitero principale di Busto Arsizio.

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