Il GOIA nato come associazione per tutelare gli ambulanti e che ora si sta estendendo a tutte le altre categorie che hanno una partita IVA, continua ad essere l’unica voce indipendente che raccoglie il malessere di un intero comparto e l’unico strumento a disposizione della categoria per difendere il proprio lavoro e i propri diritti.
Ci sentiamo abbandonati perché è vero che nei vari decreti sono contenuti articoli che dovrebbero tutelarci, come ad esempio la sospensione dei mutui o la possibilità di chiedere un finanziamento fino a 3 mila euro da restituire in 18 mesi, ma che nei fatti, è quasi impossibile ottenere dato che molte filiali a cui bisognerebbe rivolgersi sono chiuse.
Abbandonati perché c’è chi non lavora da 1 mese e da due settimane si sente dire che avrà diritto ad un aiuto economico di 600 euro, che servirebbe subito,ma ancora non si sa quando arriverà.
Abbandonati perché per decreto sono sospesi i pagamenti dei tributi, ma non si capisce bene quali, e i Comuni pretendono, o quando va bene posticipano, il pagamento ad esempio della tassa occupazione suolo pubblico. Suolo pubblico che come tutti sanno non è nemmeno stato occupato data la sospensione dei mercati.
Quello di cui forse non si rendono conto Comuni e Istituzioni è che posticipare i pagamenti invece che annullarli è il colpo di grazia che ucciderà il micro commercio. Le entrate perse in queste settimane, non saranno mai più recuperate. Per questo il GOIA ha lanciato l’iniziativa #iodisubbedisco, alla quale si può aderire seguendo le indicazioni che si trovano sul sito goianazionale.it . Uno sciopero fiscale che non ha intenti sovversivi, è semplicemente un modo di difendere i propri diritti e far capire alle Istituzioni che le partite IVA, quei soldi non li hanno ora, e mai li avranno. Da buoni padri e madri di famiglia, le poche risorse rimaste,verranno impiegate per dar da mangiare ai propri figli.
Fabio Zanin
GOIA Lonate Pozzolo
goia ambulanti iodisubbedisco – MALPENSA24