VANZAGHELLO – Si chiamava Angelo Ampi (nella foto), era nato in un orfanotrofio a Milano e faceva il muratore. Non fece in tempo a sposarsi e a mettere su famiglia che i suoi sogni gli furono strappati dall’arruolamento nella Brigata di fanteria Calabria, per combattere nella prima guerra mondiale. Lasciò così Vanzaghello, dove abitava «al casello, in Contrada Inferiore n. 75» e partì per il fronte, dove combatté la terza battaglia dell’Isonzo. Un massacro, che costò alla sua brigata perdite pesanti nel tentativo di strappare al nemico il Col di Lana. Il 23 ottobre 1915 di Angelo si perse ogni traccia: «disperso in combattimento», recitano i bollettini militari. Aveva solo 21 anni quindi, per l’epoca, era appena maggiorenne. Un gruppo di volontari sta raccogliendo documenti e brevi interviste allo scopo di custodire la memoria storica della comunità di Vanzaghello, di cui faceva parte anche il giovane Ampi. L’attività di ricerca e documentazione si svolge alla biblioteca comunale e ha come primo argomento la Grande Guerra con i vanzaghellesi al fronte.
«Quanta sofferenza, non dimentichiamola»
«Questo lavoro – spiegano i promotori – nasce dal desiderio di ricordare le persone che hanno combattuto, il sacrificio loro e quello di madri, padri, fratelli, mogli e figli in attesa del ritorno o della terribile notizia della scomparsa del proprio caro. Gli uomini che partirono per le azioni di guerra furono molti. Una lapide presso il cimitero ne ricorda i caduti. Della loro breve vita vogliamo raccogliere le tracce, perché tutta questa sofferenza non sia stata vana. Scorrendo i loro nomi e i loro volti nelle rare fotografie – osservano i volontari che si occupano della ricerca – un senso di pietas prende il sopravvento. Quanto vigore, quanti sorrisi, quante parole sono cadute, seppellite dalla terra smossa dalla violenza delle esplosioni». Una scheda esempio completa, risultato del lavoro di ricerca, è a questo link.