Varese, dopo il lockdown 7 mila screening mammografici dell’Asst Sette Laghi

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VARESE – Riparte il servizio di screening mammografico tra Varese, Tradate, Luino e Angera. Sono oltre 7 mila gli esami già programmati, che si svolgeranno ogni sabato e domenica dalle 8 alle 20, fino a dicembre. Il tutto è stato possibile grazie a un importante gioco di squadra tra ospedale, Ats, università e volontariato.

E nel primo fine settimana «sono stati raggiunti picchi del 70% di affluenza in alcune postazioni», dice Emanuele Monti, presidente della III Commissione Sanità e politiche sociali di Regione Lombardia.

Per prevenire il tumore al seno

Sono oltre settemila le donne che entro la fine dell’anno riceveranno la lettera di invito ad aderire alla campagna di screening mammografico promossa da Ats Insubria in collaborazione con l’Asst dei Sette Laghi per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore della mammella, malattia socialmente invalidante che colpisce più di 53 mila donne all’anno in Italia.

Da ottobre un nuovo mammografo ad Angera

Gli esami sono proposti ogni sabato e domenica, dalle 8.00 alle 20.00, fino a dicembre nelle sedi dell’Ospedale di Circolo di Varese, dell’Ospedale di Tradate, dell’Ospedale di Luino e, a partire dal primo fine settimana di ottobre, anche dell’Ospedale di Angera, dove è stato installato un nuovo mammografo pronto ad entrare in funzione.

Dopo una lunga interruzione

Lo screening per i tumori riprende quindi nella provincia di Varese, dopo la lunga interruzione dovuta all’emergenza Covid. «Un’interruzione che rende ora necessario un impegno ulteriore per garantire alle donne il percorso di prevenzione», dice il dottor Ivan Mazzoleni, direttore socio-sanitario dell’Asst dei Sette Laghi. Che ringrazia poi il direttore della radiologia, Leonardo Callegari e il personale del coordinamento ambulatoriale e dei sistemi di accesso.

Lavoro di squadra tra ospedale, università e volontariato

Gli esami si svolgeranno durante il weekend per garantire il distanziamento sociale ed evitare il sovraffollamento. L’organizzazione ha però richiesto un importante sforzo organizzativo che ha coinvolto radiologici, tecnici, ma anche molti volontari, in particolare le studentesse di scienze della comunicazione dell’università Insubria. Che verranno formate da sei associazioni di volontariato, coordinate dal Centro ascolto donne operate al seno (Caos). Si tratta dell’Andos Varese, Lilt Varese e della Valcuvia, Varese per l’Oncologia, Città delle Donne e Gruppo Donne di Cunardo.

«Questa collaborazione è una felice occasione di contatto tra il mondo universitario e il territorio insubre e le studentesse  hanno accolto la proposta con immediato entusiasmo ed empatia», spiega la professoressa Paola Biavaschi, storica del Diritto e Docente di Diritto e Deontologia dell’Informazione. Che ha accolto con gioia la proposta della Presidentessa dell’Associazione Caos, Adele Patrini.

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