Varese, esami di maturità al via oggi. La preside Pizzato: «I ragazzi sono pronti»

Itet Daverio Casula Nervi
L'Itet Daverio Casula Nervi di Varese

VARESECominciano oggi gli esami di maturità per gli studenti di tutt’Italia. Anche a Varese gli alunni di quinta superiore si sottoporranno da qui a fine mese al “maxi colloquio orale”. Anche quest’anno, come già accaduto nel 2020 in seguito all’emergenza sanitaria, gli esami di stato si svolgono in una prova unica, senza gli scritti. Una modalità che sembra piacere ai maturandi, come assicura chi li ha seguiti per tutto l’anno.

Un esame che piace

«I ragazzi sono pronti: hanno avuto un mese di tempo per preparare l’elaborato, confrontandosi anche con i docenti – spiega Nicoletta Pizzato, dirigente scolastica dell’Itet Daverio Casula Nervi di Varese – non penso che qualcuno preferisca l’esame scritto. Questa nuova modalità sembra piacere ai ragazzi, e per quello che mi riguarda piace anche a me». L’elaborato a cui fa riferimento la preside rappresenta il cuore dell’interrogazione: è la parte preminente con cui ha inizio l’esame orale. È vincolato alle materie di indirizzo e varia da corso a corso, secondo le indicazioni giunte dal Miur.

Addio tesina

Non si tratta dunque della vecchia tesina multidisciplinare in cui lo studente sceglieva un argomento base intorno a cui sviluppare tutte le materie possibili. L’elaborato dell’esame di quest’anno si concentra solo su un massimo di due materie, e va sostanzialmente a sostituire quella che era la seconda prova scritta. Anche la prima prova, cioè il tema, ritorna in qualche modo nell’orale, che prevede infatti un’analisi di un testo di italiano. Infine i ragazzi avranno a disposizione uno spunto, che può consistere in un’immagine, un testo o una canzone, intorno a cui poter spaziare con le varie discipline. L’esame può durare anche un’ora, a discrezione della commissione.

Un modo diverso di fare scuola

I ragazzi arrivano all’esame di stato al termine di un anno scolastico turbolento, tra lezioni in classe alternate alla didattica a distanza. Di certo non le condizioni migliori per gli studenti e per gli insegnanti, ma si è cercato di fare tesoro della situazione di emergenza per preparare comunque nel migliore dei modi gli studenti con l’appuntamento più importante della loro carriera scolastica. «Proprio perché l’esame non è più incentrato su una singola disciplina – spiega la dirigente – stiamo cercando di cambiare il modo di fare scuola, e di cercare già durante l’anno di dare spunti multidisciplinari, per far sì che ogni materia diventi parte di un unicum. Cerchiamo di farlo sia con la didattica quotidiana che con l’insegnamento dell’educazione civica». Gli esami si concluderanno indicativamente entro fine giugno, con una media di 5 candidati interrogati al giorno per commissione.