Varese-Regno Unito, un export da 650 milioni di euro: focus online sulla Brexit

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VARESEAffrontare al meglio la Brexit: la Camera di Commercio di Varese spiegherà come farlo con un seminario interattivo online in programma mercoledì 27 gennaio. La partecipazione all’incontro, che approfondirà gli aspetti doganali e fiscali delle nuove relazioni commerciali con il Regno Unito, è gratuita: ulteriori informazioni sull’appuntamento sono disponibili sul sito www.va.camcom.it, seguendo il percorso “Convegni e Seminari → Webinar”.

Le merci maggiormente vendute

I dati sono rilevanti: con un export di 650 milioni di euro annui, il Regno Unito è il terzo partner commerciale del sistema economico varesino, subito dopo la Germania e la Francia. Non solo: ogni 100 euro importati, le nostre imprese vendono oltre Manica beni e servizi per ben 232 euro. «Un patrimonio da salvaguardare dai rischi Brexit – sottolinea il presidente di Camera di Commercio Varese, Fabio Lunghi – , tanto più che, negli ultimi cinque anni, il nostro export è cresciuto del 14,6% mentre l’import è sceso del 23%. Lo stesso impatto dell’allerta sanitaria è stato attenuato: le esportazioni si sono sì ridotte nei primi nove mesi del 2020, ma in misura limitata al 7%, quando il totale del commercio varesino verso l’estero è diminuito complessivamente del 12,9%». Tra le merci maggiormente vendute nel Regno Unito ci sono gli aeromobili, a cui seguono gli apparecchi per uso domestico e i prodotti alimentari.

L’accordo “Soft Brexit” garantisce l’assenza di dazi e contingenti

L’obiettivo è fare in modo che le imprese varesine possano conservare tutta la loro competitività sul mercato oltremanica anche dopo la firma dell’accordo tra Unione Europea e Regno Unito del 24 dicembre scorso. Così, se dal primo gennaio di quest’anno ha avuto fine la libera circolazione di persone, merci, servizi e capitali, l’accordo “Soft Brexit” garantisce l’assenza di dazi e contingenti per le merci. Resta l’obbligo di assolvere alle procedure doganali: l’attestazione di origine, valida dodici mesi, deve essere compilata dall’esportatore del bene, che è anche responsabile della sua correttezza e delle informazioni fornite. Lo stesso esportatore può, inoltre, riportare direttamente l’attestazione di origine su una fattura o un qualsiasi altro documento che descriva il prodotto in modo sufficiente da consentirne l’identificazione.

Un focus sugli aspetti doganali e fiscali

Riguardo ai temi legati alla Brexit Camera di Commercio assiste le imprese con il suo servizio Lombardia Point, cui rivolgersi per informazione, attività di formazione e approfondimenti. Inoltre è sempre operativo lo sportello Commercio Estero, a disposizione per il rilascio dei certificati necessari per l’esportazione. Contenuti che saranno affrontati durante un webinar che mercoledì 27 gennaio analizzerà, con un approccio teorico-pratico, i cambiamenti previsti nelle relazioni commerciali con il Regno Unito, con un focus proprio sugli aspetti doganali e fiscali di cui bisogna tenere conto. I partecipanti verranno guidati dal relatore, l’esperto di Unioncamere Lombardia Giuseppe De Marinis, nell’identificare le procedure necessarie e gli impatti che le stesse potranno comportare rispetto alla propria operatività aziendale; è previsto anche l’intervento di un tecnico dell’ufficio di Malpensa dell’Agenzia delle Dogane.

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