Varese, Galimberti: «Il governo dia ai Comuni il 10% del Recovery fund»

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VARESE – «Il governo dia ai Comuni 20 miliardi dei 200 che arriveranno dal Recovery fund. Del resto sono gli enti locali ad aver dato prova di efficienza, affidabilità e amministrazione virtuosa». Lo chiede il sindaco Davide Galimberti in un intervento che altro non è che un nuovo invito al governo, già rivolto da ANCI.

Il Rinascimento italiano parte dai Comuni; è stato così nella storia, sarà così anche nel prossimo futuro. Questo che stiamo vivendo è un periodo di necessaria ripartenza, una fase di rinascita per il nostro territorio, per tutto il Paese e per tutta l’Europa. Per ripartire davvero, però, occorre conoscere le diverse esigenze delle singole realtà territoriali e, personalmente, ritengo che nessuno meglio dei Comuni possa svolgere questo compito di raccordo tra istituzioni nazionali e comunitarie e società civile. Per questo rinnovo l’invito che ANCI ha già fatto al Governo: dare 20 miliardi di euro dei 200 del Recovery Fund ai Comuni; il 10%, quello che normalmente avviene per i fondi europei. Credo sia importante, perché negli ultimi anni sono stati proprio gli enti locali a dare i segni di maggiore efficienza e affidabilità. Dobbiamo prenderci come sindaci le nostre responsabilità. E non esitiamo a farlo.

Il piano che ANCI ha presentato al Ministero prevede dieci punti: effecientamento energetico ed energia verde; mobilità sostenibile; recupero e riuso dei rifiuti; reti digitali; piano scuola; edilizia abitativa per contrastare la povertà; recupero delle periferie; beni culturali e ambientali; patto con le città metropolitane; creazione di una scuola nazionale per la formazione di una classe dirigente della pubblica amministrazione.

Nelle prossime settimane proveremo a declinare ciascuno dei punti su cui intravediamo possibili azioni e progetti concreti anche a Varese con ricadute sui territori circostanti insieme al mondo economico, del lavoro e sociale.
I fondi comunitari non possono essere divisi un po’ a te, un po’ a me, un po’ a quel Ministero, un po’ a questo. Non possiamo permetterci di perdere un’occasione come quella che abbiamo davanti.

Se lo scorso anno il 25% della spesa per investimenti pubblici è stata realizzata dai Comuni, ora è giusto, anzi, direi che è doveroso che si ascoltino le richieste e le idee degli enti locali. Per ripartire assieme, più forti di prima. Perché il futuro della nostra Italia si decide adesso e perché nessuno meglio di noi Comuni, primo e immediato contatto tra cittadini e pubblica amministrazione, può aver chiaro su cosa è più necessario investire le risorse in questo difficile momento.

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