Varese, Galimberti sull’Ottobre di Sangue: «L’Anpi non ha rispettato gli accordi»

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Davide Galimberti

VARESE – Coda polemica su quanto accaduto ieri, domenica 18 ottobre, in coda alla deposizione delle corone per commemorare l’Ottobre di sangue varesino. Il sindaco Galimberti, che in accordo con il presidente dell’Anpi cittadino aveva preso l’accordo di una cerimonia sobria e senza la presenza di cittadini, si è ritrovato alla termine del ricordo a dover invitare alcuni esponenti dell’Anpi a disperdersi. Gesto che ha suscitato critiche piuttosto pesanti nei confronti del primo cittadino il quale ha scritto di persona ai massimi rappresentanti dell’Associazione Nazionale Partigiani provinciale senza risparmiare alcunché.

La lettera

Faccio seguito alla Vostra lettera per informarVi che le celebrazioni dell’Ottobre di sangue sono state concordate con  la sezione cittadina di ANPI. Con il referente Claudio Macchi abbiamo inizialmente condiviso un programma che, a fronte del numero dei contagi, si è poi deciso di rivedere, limitando la commemorazione alla deposizione in largo Resistenza di due corone (una del Comune e l’altra di ANPI provinciale) alla sola presenza del sottoscritto, del prefetto o di un suo delegato e dello stesso dottor Macchi. Questo anche al fine di un simbolico invito alla massima attenzione e all’uscire di casa per ragioni strettamente necessarie. Messaggio che, a mio giudizio, i martiri dell’Ottobre di sangue varesino avrebbero sicuramente apprezzato, così come lo avrebbero fatto coloro che hanno combattuto per i valori della libertà e per l’affermazione dei principi contenuti nella nostra Carta costituzionale. Proprio quest’ultima infatti, con it suo articolo 32, considera la salute come fondamentale diritto dell’individuo e come interesse della collettività.

La scelta di effettuare la cerimonia in forma ridotta, a differenza di quanto ipotizzato inizialmente, non è stata certamente assunta per la presenza di una disposizione normativa che impedisse la celebrazione originaria, ma semplicemente per dare attuazione a quei principi di buon senso che, in questo contesto emergenziale e con i numeri che crescono di giorno in giorno, dovrebbero condurre l’agire  quotidiano. Di tale scelta è stata data comunicazione individuale e pubblica.

Anpi polemico solo per visibilità

Stante quanto sopra, e ancor piu trovandoci ieri nella giornata che ha visto registrare it maggior numero di casi dall’inizio della pandemia in città e in provincia, a stato evidente l’imbarazzo mio e delle forze dell’ordine che, avendo visto l’arrivo  di  più persone rispetto a quanto  stabilito, hanno dovuto cautelativamente persino bloccare il traffico veicolare.

Prendo atto che gli attuali rappresentanti di ANPI provinciale, oltre a trasgredire gli accordi verbali assunti nell’interesse della salute pubblica, preferiscano polemizzare per avere un po’ di visibilità anziché lavorare per lanciare messaggi positivi soprattutto ai giovani.

Certo che tale posizione potrà essere stigmatizzata dalla gran parte dei cittadini, nonche da quanti avevano lavorato per rendere la celebrazione di ieri quanto piu  possibile  sicura, colgo l’occasione per sottolineare ulteriormente  la necessità di essere e di mostrarsi responsabili, tanto più per chi ricopre ruoli e funzioni pubbliche. In una situazione cosi delicata, infatti, ritengo che ogni comportamento debba essere di esempio per i nostri concittadini.

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