Varese, in aumento il disagio tra i giovani. La prefettura cerca un modo per aiutarli

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VARESEOgni settimana in Italia 4 giovani si tolgono la vita. Un dato allarmante che fa andare il suicidio al secondo posto per cause di morte tra i ragazzi dai 10 e i 14 anni nel nostro paese. A Varese la situazione non migliora particolarmente, dato che dallo scoppio della pandemia da Covid-19 l’osservatorio provinciale Istruzione e Formazione (Opi) ha riscontrato l’aumento di situazioni di disagio giovanile. Ecco allora che la prefettura di Varese ha organizzato una riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per capire come risolvere queste problematiche.

Dai profughi ucraini i giovani italiani

Nel corso del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto Salvatore Pasquariello, tenutosi ieri, venerdì 11 marzo, dopo aver trattato l’argomento relativo all’accoglienza dei profughi provenienti dall’Ucraina, è stato affrontato anche il terna delle problematiche connesse al disagio giovanile.

Il Prefetto ha rappresentato come, sempre più spesso, alcuni giovani soffrano di disturbi alimentari e attuino comportamenti autolesionistici, infatti un recente studio del Journal of Child Psychology and Psyschiatry ha evidenziato che ne sono affetti circa il 28% degli adolescenti europei e il 20% di quelli italiani. In particolare, se negli ultimi anni i suicidi sono diminuiti, tra i giovanissimi sono però enormemente aumentati. Nel nostro paese il suicidio è, dopo gli incidenti stradali, la seconda causa di morte nella fascia 10-24 anni: si tolgono la vita, in media, quattro giovani alla settimana.

Con il Covid aumenta il disagio

Il Prefetto ha fatto presente che, secondo alcuni studi, anche il Covid-19 ha accentuato le problematiche giovanili e che alcuni ragazzi chiusi in casa per molto tempo ora escono all’aperto “esplodendo la loro rabbia”, ma la causa principale della violenza è il vuoto educativo generalizzato. «Nessuno si prende più la briga di parlare dei problemi di fondo della vita, delle regole che ci si deve imporre per raggiungere delle mete. Alcuni ragazzi scelgono il branco o quei leader che per sentirsi accolti e realizzati dialogano attraverso i social». Dall’incontro è emerso che gli adolescenti cercano attenzione, notorietà, appartenenza e si lasciano conquistare da chi glieli fornisce con disponibilità.

«Nella nostra Provincia – continuano dalla prefettura – non si rilevano fenomeni che possano destare eccessiva preoccupazione, ma si registra un disagio giovanile diffuso di cui è necessario occuparsi sin da subito». Ecco perché il dirigente dell’ufficio scolastico territoriale, il professor Carcano, ha rappresentato l’esigenza di prestare maggiore attenzione al mondo dei giovani evidenziando, in particolare, che l’osservatorio provinciale Istruzione e Formazione, l’Opi, nato nel 1989, ha recentemente riscontrato l’aumento di situazioni di disagio giovanile.

Oltre ai componenti ordinari, ovvero il presidente della Provincia, il sindaco di Varese, il questore, il comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, hanno preso parte all’incontro anche i rappresentanti dell’Esercito, degli enti locali e delle istituzioni scolastiche e sanitarie

Un territorio che si mobilita

È poi intevenuto anche Monsignor Vegezzi, illustrando l’operato dell’oratorio di San Vittore di Varese nell’ambito del quale sono state avviate una serie di iniziative volte al coinvolgimento soprattutto dei giovani che non frequentano le realtà parrocchiali, anche tramite il supporto di un educatore dedicato. L’Ats Insubria ha, tra l’altro, ricordato la valenza del progetto “Rete delle Scuole per la Salute in Europa”, ideato a livello europeo nel 1991 e attualmente operante sul nostro territorio. Le Asst Sette Laghi e Valle Olona, tramite i rispettivi servizi di neuropsichiatria e le proprie articolazioni territoriali, svolgono costantemente attività di cura e prevenzione.

I numerosi rappresentanti degli uffici di piano presenti alla riunione hanno descritto svariate progettualità esistenti così come i rappresentanti degli enti locali, sempre più impegnati a favorire progetti di formazione e informazione per gli studenti. I vertici delle Forze dell’Ordine hanno reso noto che è in corso di riattivazione, in sinergia con le scuole, l’impegno a portare avanti progetti ed incontri finalizzati a diffondere la cultura della legalità tra i più giovani, anche al fine di combattere fenomeni quali il bullismo, il cyber bullismo, l’abuso di droga e di alcol, la ludopatia, ecc.

Soli e insicuri

È stato dato da tutti un caloroso benvenuto a Giulio Bernasconi, referente della Consulta studentesca intervenuto nel corso della riunione, il quale ha dato voce ai sentimenti diffusi tra i giovani della provincia evidenziando l’aumento, tra i propri coetanei, di atteggiamenti di insicurezza e isolamento che è possibile combattere soprattutto attraverso il coinvolgimento degli stessi in svariate iniziative di socializzazione favorendone il dialogo con gli adulti. Il Prefetto, infine, ha evidenziato come la riunione odierna sia l’inizio di un percorso volto ad approfondire le problematiche giovanili e che vedrà la partecipazione, sempre più pregnante, di tutte le Istituzioni varesine presenti alla riunione e di altre che saranno successivamente coinvolte.

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