Ordinati i nuovi sacerdoti della Diocesi: tre sono varesini

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MILANO – Con una solenne celebrazione in un Duomo colmo di fedeli, stamani l’arcivescovo, monsignor Mario Delpini, ha ordinato 22 nuovi sacerdoti della Diocesi di Milano. Con loro hanno ricevuto il sacramento anche due diaconi appartenenti a istituti religiosi, un barnabita e un concezionista. Tra i concelebranti erano presenti anche i rispettivi Superiori Generali, Francisco Chagas Santos de Silva e Michele Perniola.

La missione quotidiana

Nell’omelia, indirizzata in particolare ai nuovi sacerdoti, l’Arcivescovo non ha nascosto le difficoltà e i dubbi che essi dovranno affrontare: «le asprezze del quotidiano, le frustrazioni dei cambiamenti, l’aridità dei giorni inconcludenti». 

Il messaggio di Gesù

La certezza è il messaggio di Gesù nel brano del Vangelo di Matteo letto durante la Messa. Ai discepoli consapevoli di essere «credenti mediocri», di fraintendere i suoi insegnamenti, il Signore dice: «Andate, io sono con voi». In questo passo mons. Delpini trova le risposte alle domande che accompagneranno i nuovi ordinati nella missione da loro scelta. «Qual è il volto della Chiesa che siamo incaricati di configurare?». L’interrogativo è lo stesso che si ponevano gli apostoli: erano pochi, «soltanto undici», timorosi, con «fede inquieta e convinzioni fragili, in un mondo che cambia e dai bisogni sconfinati».

L’Arcivescovo così “traduce” e attualizza l’invito di Gesù ai discepoli: «Io vi mando non perché siete santi, ma perché possiate diventarlo. Non perché avete imparato tutto, ma perché siete disponibili a imparare. La vostra fede diventerà solida e perfetta perché imparerete da quelli che farete come discepoli (…). Io sono con voi, io vi precedo in ogni cuore e in ogni paese».

Mettersi in cammino

«I candidati che oggi sono inseriti nel presbiterio per l’imposizione delle mani e per la preghiera di ordinazione – ha concluso l’Arcivescovo – non sono qui solo per se stessi. Sono qui anche per diventare di fronte a tutti la risposta convincente per chi esita ad incamminarsi sulle strade della missione. Sono qui per essere testimonianza, soprattutto per i giovani, che vale la pena di mettersi in cammino, perché il Signore Gesù è sempre con noi, ogni giorno».

Dopo due anni di pandemia la cerimonia è tornata a concludersi con la tradizionale festa all’esterno del Duomo con familiari, amici, fedeli delle loro parrocchie e compagni di seminario.

Il 23 giugno l’Arcivescovo, sempre in Duomo, comunicherà ai nuovi sacerdoti le parrocchie a cui saranno destinati per svolgere il loro ministero.

I nuovi sacerdoti

Francesco Alberti, 25 anni, di Cusago (MI), come volontario ha prestato servizio per un’associazione impegnata nell’assistenza ai disabili.

Mauro Ambrosetti, 29 anni, di Varese. Finito il liceo si iscrive a Scienze infermieristiche e dopo aver conseguito la laurea scopre la vocazione.

Jacopo Aprico, 30 anni, di Muggiò (MB), si laurea in Veterinaria nel 2015. Negli anni dell’università grazie ad alcune esperienze di vita e incontri con sacerdoti matura la scelta di entrare in Seminario.

Mattia Argiolu, 30 anni, di Milano, dopo il liceo sceglie di iscriversi a Scienze infermieristiche per prendersi cura delle persone. Dopo due anni di discernimento decide di intraprendere la strada per diventare prete.

Nicolò Bergamaschi, 26 anni, di Settimo Milanese (MI), nel suo cammino di fede fondamentale è stata l’educazione cristiana ricevuta in famiglia e in seguito in oratorio.  Ha frequentato un liceo scientifico di indirizzo cattolico e nel 2016 entra in Seminario.

Matteo Bienati, 30 anni, di Milano e cresciuto a Legnano, il suo cammino di fede inizia dopo un’esperienza in oratorio come animatore.

Gabriele Bof, 25 anni, di Crugnola (VA), appena finito il liceo decide di entrare in Seminario dopo anni passati in oratorio e al servizio della sua parrocchia.

Gianluca Chemini, 29 anni, di Pogliano Milanese (MI), diversi anni passati in oratorio prima come animatore e poi come educatore. Dopo una laurea in Lettere, alcuni viaggi missionari e un periodo in monastero, ha sentito il richiamo a percorrere la via per diventare presbitero diocesano.

Davide Ciarla, 36 anni, di Biassono (MB), in oratorio sono nate due sue grandi passioni: il calcio e il teatro. Si laurea in Ingegneria Biomedica e dopo un periodo di riflessione iniziato durante il Cammino di Santiago entra in Seminario.

Marco Guffanti, 34 anni, di Limbiate (MB), si laurea in Comunicazione per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse con il sogno di diventare giornalista. Dopo un’esperienza al Consiglio Regionale della Lombardia scopre la vocazione.

Massimo Locatelli, 58 anni, di Arluno (MI), è il più maturo di questa classe di seminaristi. Alle spalle una lunga esperienza in oratorio come educatore.

Emanuele Lupi, 27 anni, di Milano, ha frequentato una scuola cattolica, il Liceo Montini, e ha maturato la vocazione grazie a esperienze come il cammino di Santiago, il pellegrinaggio in Terra Santa e la Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia.

Manolo Lusetti, 4o anni, di San Donato Milanese (MI), prima dell’ingresso in Seminario ha lavorato nelle istituzioni tra Milano, Roma, Strasburgo e Bruxelles.

Enrico Medeghini, 32 anni, di Milano, frequenta come don Mattia Argiolu, che conosce dai tempi dell’asilo, la parrocchia di San Gioachimo. Prima del Seminario si laurea in Giurisprudenza all’Università Cattolica.

Luca Molteni, 26 anni, di Alzate Brianza (CO), presta servizio nella sua parrocchia prima come chierichetto e poi come animatore e cerimoniere. Dopo un viaggio di un mese in Argentina matura la vocazione al sacerdozio.

Michele Pusceddu, 26 anni, di Carbonate (CO), dopo aver conseguito la maturità classica entra in Seminario. Le testimonianze di preti ed educatori lo hanno aiutato a crescere nella fede.

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