Varese, c’è il nuovo Piantone. Galimberti: «Simbolo di chi lotta contro il Covid»

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VARESE – «Dedichiamo questa giornata – le parole del sindaco Davide Galimberti – a quanti stanno lottando contro il coronavirus, nella speranza che, finita la pandemia, il Piantone torni a essere luogo di incontro. E poi la dedichiamo anche a tutte le persone che non ce l’hanno fatta e purtroppo non ci sono più. Questo diventerà anche un luogo in cui, attraverso la natura, sarà possibile ricordare coloro che ci hanno lasciato».

Il nuovo Piantone

Maestoso, alto, con le foglie verdi che si tingeranno di giallo oro e creeranno scenografici effetti. Sarà così, il prossimo autunno, il nuovo Piantone di via Veratti. Ora, però, guardando il neo protagonista del centro cittadino appena messo a dimora, serve non poca immaginazione. Il giorno scelto per la piantumazione non è solo simbolico, con il 21 novembre che dal 2013 è Giornata nazionale degli alberi, ma rientra anche nel periodo più favorevole per svolgere questo tipo di attività. Il gingko biloba, specie scelta per sostituire il cedro dell’Atlante tagliato nel luglio 2019, è però una pianta caducifoglia e, così, complice l’avvicinarsi dell’inverno, l’immagine attuale non rende completamente onore all’ultimo arrivato.

La piantumazione

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Tutto è cominciato di primo mattino nel parco di Villa Mylius, dove il Piantone era arrivato negli scorsi giorni. Da qui il trasferimento verso via Veratti e, subito dopo, l’inizio delle operazioni preliminari per la piantumazione, tutt’ora in corso. Il gingko è alto 12 metri e, secondo quanto comunicato da Palazzo Estense negli scorsi giorni, ha «circa 25 anni di età». Non sarà però il solo protagonista dell’area: sempre secondo quanto è stato anticipato dall’Amministrazione nell’ultimo anno, infatti, accanto alla pianta verrà realizzata una qualche forma di ricordo del vecchio cedro.

Un fossile vivente

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Il gingko è un albero antichissimo, che secondo alcuni studi vede le sue origini 250 milioni di anni fa e che, proprio per questo, è considerato “un fossile vivente”. Capacità di resistere a malattie, inquinamento e attacchi parassitari, al caldo così come al freddo più intenso sono state caratteristiche che hanno pesato nella scelta fatta da Palazzo Estense per il nuovo Piantone. Sei esemplari di questa specie sono stati persino in grado di resistere alla bomba nucleare di Hiroshima; i loro monconi furono i primi e gli unici in quella città a emettere foglie già nella primavera del 1946 e ancora oggi si trovano nel giardino Shukkei-en. Fossile vivente e, dunque, anche simbolo di rinascita. Anche se, per vederlo davvero, toccherà aspettare qualche mese.

Il piantone del futuro. A Varese arriva un nuovo ginkgo biloba in via Veratti

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