«Misure insufficienti». I lavoratori della scuola in presidio a Varese

prefettura varese

VARESE – Lunedì 8 giugno, dalle ore 10.30 alle ore 12.30, è in programma un presidio davanti alla Prefettura di Varese (nella foto). Il presidio è organizzato da Flc Cgil Varese, Filcams Cgil Varese, Uil Scuola Rua, Uiltucs Varese, Snals-Confsal, e si svolgerà nel più assoluto rispetto delle misure di distanziamento sociale e con l’utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuali previste dagli interventi normativi di Governo, Regione Lombardia ed Ats Insubria in merito al contrasto e al contenimento del virus Covid-19.

Il Prefetto ci riceva

L’iniziativa si colloca nell’ambito della vertenza in atto, a livello nazionale, nel comparto scuola e negli appalti scolastici (mense, pulizie) in seguito alla situazione di criticità legata alla pandemia in corso e alla conseguente chiusura dell’intero settore. Al termine del presidio le organizzazioni sindacali hanno chiesto alla Prefettura di Varese di essere ricevute, anche in modalità videoconferenza, dalle 11 alle 12, al fine di poter presentare le motivazioni sindacali che stanno alla base dell’iniziativa.

Scuola fragile nelle infrastrutture

Alessandro Viggiano, Segretario generale Flc Cgil Varese, richiama le ragioni della mobilitazione: «La chiusura della scuola e la successiva sospensione delle attività didattiche, dovuta alle misure di contenimento della diffusione del Covid-19, ha messo in luce la fragilità dell’istituzione scolastica nel suo aspetto infrastrutturale, ma ha fatto emergere altresì la straordinaria capacità di reazione dell’intera Comunità Educante che, anche in questo momento, sta contribuendo in modo fattivo nel garantire la formazione e il raggiungimento dei risultati scolastici di molti studenti». Di fronte a questa difficile situazione il Ministero «ha messo in campo misure che noi giudichiamo insufficienti e non idonee a mirare al cuore del problema: dare risposte strutturali e organiche ai bisogni della scuola. Sono necessari straordinari interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza degli ambienti, nonché, l’avvio di politiche virtuose di edilizia scolastica la modernizzazione delle infrastrutture e degli ambienti scolastici ormai divenuti obiettivi strategici ineludibile. Per queste e per molte altre ragioni vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica per una riflessione sui temi della formazione e della scuola tout court che non possono più aspettare di essere presi in carico».

Prezzo altissimo per chi lavora

«Le lavoratrici e i lavoratori degli appalti scolastici, a cominciare dalle mense – sottolinea Livio Muratore, segretario generale Filcams Cgil Varese – stanno pagando un prezzo altissimo. L’emergenza Covid-19 ha determinato la chiusura delle scuole dal 23 febbraio con conseguente apertura degli ammortizzatori sociali da quella data; quasi tutte le aziende non ha anticipato il Fondo d’integrazione salariale ai lavoratori, la maggior parte dei quali sta ancora aspettando dall’Inps i trattamenti di marzo. A ciò si aggiunga che dal mese di giugno finisce l’anno scolastico e con esso la possibilità per i lavoratori di essere sospesi con il supporto dell’ammortizzatore sociale: la conseguenza sarà come in passato la sospensione senza retribuzione, ma quest’anno è un anno diverso da tutti gli altri per le vicende ben note. Al danno la possibile beffa di una riapertura non certa dei servizi scolastici in appalto a settembre. Tutto questo sta determinando una situazione non più sostenibile. Se il Governo non se ne farà carico con interventi che garantiscano una sostanziale continuità del reddito per queste persone, sarà un’emergenza sociale del comparto senza precedenti».

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