Varese scala la classifica di Legambiente sull’ecosistema. Critici i trasporti

varese rapporto ecosistema urbano

VARESE – Una città sempre più verde, sì, ma con molte criticità nascoste. E’ questo il risultato del 28esimo rapporto sull’Ecosistema urbano stilato da Legambiente e Ambiente Italia in relazione a Varese. Da un lato il capoluogo guadagna 20 posizioni rispetto allo scorso anno, in particolare facendo un balzo avanti nella realizzazione di isole pedonali: Varese passa dal 51esimo al decimo posto. Dall’altro però rimane indietro in settori come il consumo di suolo e la qualità di aria e acqua.

Balzo in avanti

Ogni anno Legambiente e Ambiente Italia stilano un rapporto sullo stato dell’ecosistema urbano nelle 105 città capoluogo di provincia italiane per fotografare la situazione relativa alla qualità dell’aria, acqua, ma anche rifiuti e mobilità. Varese ha storicamente mantenuto delle posizioni relativamente basse, ma quest’anno guadagna quasi 20 posizioni passando dal 62esimo posto del 2020 al 44esimo del 2021. In particolare la città migliora la sua performance in relazione alla realizzazione delle zone pedonali che la portano dal 51esimo posto dell’anno scorso al decimo nel 2021.

A sancirlo è appunto il 28esimo rapporto Ecosistema urbano di Legambiente e Ambiente Italia che si basa su 18 parametri raggruppati in 5 macroaree (aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente) e che quest’anno ha visto sul podio Trento, Reggio Emilia e Mantova.  

Non è tutto rose e fiori

Il risultato varesino è senz’altro positivo, tant’è che anche il gruppo di Europa Verde della città lo ha accolto con entusiasmo, eppure analizzando più nel dettaglio i risultati dell’analisi emergono sicuramente delle criticità. Parliamo in particolare del consumo del suolo e della mobilità, che rimangono talloni di Achille per Varese. Infatti il primo rimane in una situazione stazionaria e quindi «dobbiamo tenere sotto stretta osservazione questo indicatore», dicono gli ambientalisti varesini.

Altro dato interessante, e quasi paradossale, è la qualità del verde urbano, che rimane bassa nonostante Varese sia uno dei Comuni con il maggior numero di alberi per abitante. Negativi sono anche gli indicatori relativi al ricorso alle fonti rinnovabili che rimane basso e alla qualità dell’aria, scarsa anche a causa del sovraesteso utilizzo delle autovetture private rispetto ai mezzi pubblici. «In questo frangente – commentano da Europa Verde – vediamo una vera e propria contraddizione perchè nonostante l’amministrazione locale abbia aumentato l’offerta dei trasporti, portando la città a salire di 14 posizioni, la cittadinanza li usa sempre meno, tant’è che Varese perde 13 posizioni».

Anche per quanto riguarda acqua e rifiuti i dati non sono particolarmente incoraggianti perchè il consumo idrico pro capite rimane lo stesso da circa due anni e si assesta intorno ai 180 litri di acqua al giorno. Per quanto riguarda i rifiuti, migliora il quantitativo medio prodotto rispetto al 2020 (476 kg/abitante, che porta Varese alla 39 posizione), ma peggiora la capacità di incremento della raccolta differenziata, dove si perdono ben 20 posizioni.

Il commento di Europa Verde

«Quest’analisi è importante perchè ci fa capire in quali frangenti dobbiamo intervenire con investimenti mirati che sfruttino in particolare le risorse del Pnrr. Molti aspetti, pur se appartenenti a categorie diverse tra loro, sono intimamente correlati. Il fatto che non si stia investendo quanto serve per il maggiore ricorso alle fonti rinnovabili, un eccesso di giorni di superamento dell’ozono, un utilizzo di autovetture che ancora è eccessivamente alto accompagnato a uso del mezzo pubblico più basso nonostante gli investimenti effettuati impongono una riflessione integrata a cui va risposto con un maggiore investimento nel comparto energetico per scuole, edifici pubblici e privati ed offrendo un’alternativa alla veicolazione tradizionale con la mobilità sostenibile», concludono da Europa Verde.

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