Un anno di guerra in Ucraina: la solidarietà di Varese a chi fugge dall’orrore

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VARESE – Sono oltre 350 le persone ucraine che hanno ricevuto aiuto dagli uffici dei Servizi sociali del Comune di Varese. Si tratta di circa 140 nuclei famigliari di cui il 99% costituito da donne con minori. Sono questi alcuni dei numeri dell’impegno del Comune di Varese ad un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina.

Rete solidale

Fin dal primo giorno infatti la città di Varese ha dimostrato tutta la sua solidarietà nei confronti di chi scappava dalla guerra. Tra le attività di sostegno messe in campo dai Servizi sociali c’è quello di supportare le famiglie fin dai primi momenti, fornendo aiuto per l’ospitalità, sui servizi, i documenti da produrre, l’inserimento scolastico e nel mondo del lavoro e per il sistema sanitario. È stata poi costante la sinergia con tutto il mondo del volontariato, dalla Caritas al Gulliver e fino a tutte le realtà associative, comprese quelle costituite dai cittadini ucraini già presenti in città, oltre alle strutture di accoglienza. 

«Già dalle prime ore del conflitto – spiega l’assessore Roberto Molinari – ci siamo mossi creando una rete per la disponibilità abitativa di privati, strutture e associazioni, in collaborazione con la nostra Protezione civile. E devo dire che, come sempre, la solidarietà dei varesini è stata encomiabile. I nostri uffici poi sono stati impegnati nell’accoglienza dei rifugiati, ai quali è stato fornito supporto sulle procedure di registrazione presso l’Ufficio Immigrazione, la registrazione per i servizi sanitari, l’accoglienza scolastica e l’inserimento lavorativo. Insomma un grande lavoro di squadra a cui tutta la città, singoli cittadini e associazioni, hanno aderito con grande spirito solidaristico».

Inserimento scolastico

Ai numeri dei servizi sociali si aggiungono poi quelli dell’inserimento scolastico dei minori arrivati in città. Tra il 2022 e il 2023 sono stati oltre 100 i bambini e le bambine ucraine, di cui 36 nella fascia di età 0-6 anni e circa 70 per le scuole primarie e secondarie di primo grado, che hanno potuto usufruire del NAI, Neo arrivati in Italia, il progetto di prima alfabetizzazione della lingua italiana del Comune di Varese.

«I bambini ucraini giunti in Italia hanno potuto partecipare immediatamente di questo nostro servizio, realizzato in collaborazione con gli istituti scolastici cittadini presso la scuola Parini di Varese – dice l’assessora Rossella Dimaggio – L’iniziativa nasce infatti con l’obiettivo di insegnare le prime basi della lingua italiana ai bambini e bambine iscritti nelle scuole di Varese. Un percorso che viene svolto in stretta sinergia con le insegnanti del centro e quelle della scuola frequentata. In questo anno in cui l’accoglienza è stata anche quella delle nostre scuole, questo servizio è stato fondamentale per accompagnare i bambini nei primi giorni di scuola».

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