Zanzi cacciato, Gregori: «Strategia preelettorale. Avrebbe dovuto dimettersi»

varese daniele zanzi aermacchi

VARESE – «E’ quindi una certezza, alle comunali che si svolgeranno ad ottobre, la presentazione di una lista di Zanzi, con l’agronomo come candidato sindaco. Ho sempre avuto in questi anni, scontri anche duri con Daniele Zanzi (nella foto), uomo dal carattere rude ed autoritario. Ma certamente persona corretta, preparata, che rispetta la parola data». Se l’interessato tace, almeno sino a lunedì giorno in cui Zanzi potrebbe anche annunciare la sua candidatura a sindaco in testa a Varese 2.0,  Mauro Gregori, fondatore de La Civica è tra i primi a commentare il licenziamento dell’ex vicesindaco Zanzi da parte del sindaco Davide Galimberti.

Da non candidata a vicesindaco

Galimberti gli ha preferito Ivana Perusin, già assessore al Commercio «Persona certamente più malleabile, premiata con la carica di vicesindaco e questo malgrado alle scorse elezioni non si fosse nemmeno candidata. Prima assessore ed ora vicesindaco, grata perciò per le grandi opportunità concessele da Galimberti – dice Gregori che aggiunge – Il sindaco ha in mente un disegno preelettorale ben preciso nel quale il licenziamento di Zanzi rientra perfettamente. Perché ormai politicamente non c’era più spazio in giunta per un uomo come Zanzi».

Zanzi doveva dimettersi

«Diciamo che Zanzi ha fatto esattamente la stessa fine di tre dei quattro consiglieri della lista Galimberti, semplicemente è rimasto al suo posto più a lungo ma con scarsi risultati». I tre consiglieri in questione sono lo stesso Gregori, Andrea Bortoluzzi e Gaetano Iannini: i primi due dimissionari in aperta polemica con lo stile di «Uomo solo al comando di Galimberti» il terzo addirittura espulso «Da una lista che non ha mai avuto nemmeno uno statuto costitutivo», aggiunge Gregori. «Come capitato in queste tre precedenti occasioni Zanzi è stato tenuto all’oscuro, laddove possibile, sui programmi di governo cittadino fatto che ha portato alle mie dimissioni, insieme a quelle di Bortoluzzi e all’espulsione di Iannini – continua il fondatore de La Civica –  Trattati come semplici comprimari, buoni solo per spingere un pulsante al momento del voto durante il consiglio comunale. Zanzi all’interno della giunta ha avuto qualche possibilità in più di conoscere i reali intendimenti di Galimberti, ma spesso da oppositore, ultimamente sistematico. Ho suggerito più volte a Zanzi di dimettersi ma non mi ha voluto ascoltare».

varese zanzi gregori – MALPENSA24