Stupro in treno: uno dei fermati parla davanti al Pm. Incastrati da una stampella

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VENEGONO INFERIORE – Compariranno domani, martedì 7 dicembre, o al più tardi dopodomani mercoledì 8, davanti al Gip del tribunale di Busto Arsizio Luisa Bovitutti i due giovani fermati con l’accusa della doppia violenza sessuale consumata ai danni di due 22enni nella serata di sabato 3 dicembre. Si tratta di un 27enne marocchino, irregolare sul territorio italiano, e un 21enne italiano. La prima ragazza è stata aggredita su un treno della linea Milano-Varese, strattonata, bloccata, costretta a subire abusi sessuali e poi rapinata di quanto aveva nella borsa mentre il convoglio viaggiava tra Venegono Inferiore e Tradate.

La forza delle vittime

La seconda vittima è stata aggredita meno di 20 minuti più tardi in stazione a Vedano Olona: la ragazza è stata palpeggiata ma è riuscita a fuggire. Un’indagine lampo della procura di Varese ha permesso di fermare i due presunti stupratori in meno di 48 ore. Pietra angolare di questo eccellente risultato investigativo, che ha visto in campo gli inquirenti della squadra mobile della Questura di Varese e i carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Saronno, è il coraggio delle due vittime. Entrambe le ragazze hanno immediatamente denunciato fornendo la descrizione dei loro aggressori. In particolare una delle vittime ha segnalato che uno dei due si appoggiava ad una stampella. 

Stampella e indagine lampo

Gli inquirenti scopriranno poi trattarsi del 27enne marocchino e difeso d’ufficio dall’avvocato Fabio Bascialla, fermato su mandato della procura varesina. Il dettaglio ha consentito agli investigatori della Mobile di avvantaggiarsi nell’identificare tra i video di sorveglianza delle varie stazioni lungo la linea i due presunti aggressori. Un lavoro certosino quanto fondamentale. A quel punto l’identikit della coppia è stata diramato.

Fermati mentre erano a una festa

Nella nottata di sabato 4 dicembre un cittadino residente a Venegono Inferiore ha chiamato il 112 segnalando, esasperato, il baccano infernale che proveniva dall’abitazione di un vicino dove era in corso una festa. I militari del Nor di Saronno sono immediatamente intervenuti. L’occhio esperto dei carabinieri si è puntato immediatamente su due degli invitati, perfettamente corrispondenti, stampella compresa, all’identikit dei due aggressori “del treno”. Ed è scattato il fermo. 

L’italiano sentito dal pm

Il 27enne marocchino non ha ancora incontrato il legale, mentre il 21enne italiano, assistito d’ufficio dall’avvocato Monica Andreetti, si è fatto interrogare dal pubblico ministero subito dopo il fermo. Nel merito nulla trapela di quanto dichiarato al magistrato dal ragazzo. Che potrebbe aver però fatto delle prime parziali ammissioni, alle quali dovrà ovviamente essere trovato riscontro, e che potrebbe aver chiamato in correità anche il marocchino. 

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