Violenza sulle donne, E.va Odv al Sociale di Busto accende “Le luci della cura”

BUSTO ARSIZIO – L’importanza della cura per lenire le ferite della violenza contro le donne. Al teatro Sociale la giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne secondo E.va Odv, l’associazione di Busto Arsizio capofila del centro antiviolenza che opera sul territorio di Busto Arsizio, Gallarate e dintorni. Con la consapevolezza che la piaga della violenza sulle donne non è ancora sconfitta, ma con i segnali di speranza che arrivano da chi si batte quotidianamente per le vittime di abusi. Perché, come ricorda il magistrato Olimpia Bossi, bustocca, Procuratore della Repubblica di Verbania, «i maltrattamenti ci sono sempre stati, oggi ci sono più denunce». E l’arteterapeuta iraniana Saba Najafi sale sul palco con un cartello con scritto “Donna, vita, libertà” «pensando ai miei compatrioti donne e uomini che stanno lottando per i loro diritti».

Cura ed educazione

«Sotto i riflettori», come sottolinea la presidente di E.va Odv Emilia Barni, “Le luci della cura”. Leit motiv della serata. Intesa «come accudimento e come cura medica», chiarisce Elena Paganini, psicoterapeuta dello sportello antiviolenza. «La prevenzione della violenza passa dall’educazione, fin da bambini, e spesso sono proprio i figli la molla motivazionale per chiedere aiuto e uscire da una spirale di relazioni malate. Perché il ciclo della violenza, che è transgenerazionale, può essere interrotto. Si può e si deve fare, e riguarda tutti noi come collettività».

«Le parole sono importanti»

«L’elemento che differenzia questo tipo di violenza è la vergogna che si prova nell’essere vittime – le parole di Olimpia Bossi – le altre violenze si denunciano, di queste ci si vergogna, perché c’è una componente culturale, emotiva e di senso di colpa, oltre che tradimento da parte di una persona che si ama, che provoca sconcerto». E per trattare questo tema le parole sono importanti. «Le semplificazioni, come “troppo amore” o “eccessiva gelosia” enfatizzano l’esagerazione di un sentimento positivo, ma si fa strada la consapevolezza che sono espressioni inappropriate. Come omicidio passionale. Stiamo attenti al linguaggio che usiamo. Femminicidio forse è termine non bello da sentire, ma ha creato attenzione su questo delitto. Con un apparato di norme (codice rosso) con priorità e strumenti per una celere definizione di questi procedimenti». Anche Elena Paganini lo mette in chiaro: «L’abuso ripetuto per anni non può essere una perdita deliberata della coscienza continua e plurisettimanale. Sono atti deliberati e consapevoli, anche nella percezione di impunità».

Le testimonianze

Ad introdurre la serata insieme alla presidente di Eva Emilia Barni, il sindaco Emanuele Antonelli, che dopo aver ripetuto la sua battuta sulla fantomatica associazione “Adamo Odv”, evidenzia l’importanza della sensibilizzazione su cui Busto è impegnata ormai da anni. Da quando abbiamo messo su un cartellone gigantesco in piazza del mercato il numero di telefono del centro antiviolenza – sottolinea il sindaco – quel numero di donne ne ha salvate tantissime. Lo vedono, prendono coraggio e chiamano». Poi, sotto il ritmo incalzante segnato dal moderatore Marco Linari, si sono susseguiti una serie di interventi e testimonianze: il presidente dell’Università LIUC Riccardo Comerio, l’attore e regista Gabriele Lazzaro, l’artista iraniana Saba Najafi, il coach Clement Chammah, la ginecologa Elisabetta Scorbati, il tutto mentre sul palco l’artista Manuela Carnini, in arte Fridami, dipingeva su una tela. Fino all’intervento di don David Maria Riboldi, cappellano del carcere di Busto Arsizio, che ha rivelato la donazione che i detenuti di via per Cassano hanno fatto a E.va Odv smossi» dal caso di Greta Beccaglia, la giornalista molestata in diretta Tv da un tifoso di calcio. La serata si è conclusa, tra gli applausi, con tutta la “squadra” del centro antiviolenza E.va Odv sul palco.

Le istituzioni al fianco di E.va

Folto il parterre delle autorità istituzionali presenti: il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli, con la vicesindaco Manuela Maffioli, l’assessore all’inclusione sociale Paola Reguzzoni e l’assessore alle politiche educative Daniela Cinzia Cerana. Gli assessori di Gallarate Francesca Caruso (sicurezza) e Chiara Allai (welfare), il sindaco di Cairate Anna Pugliese e il consigliere regionale Marco Colombo. Per le istituzioni coinvolte nella rete antiviolenza di cui E.va Odv è capofila, erano in sala il sostituto procuratore della Repubblica di Busto Arsizio Carlo Alberto Lafiandra, il luogotenente Francesco Caseri dei Carabinieri di Busto Arsizio, l’assistente capo Francesca Campa della Polizia di Stato di Busto Arsizio e la responsabile comunicazione di ASST Valle Olona Cristina Rocca.

busto arsizio Eva violenza donne – MALPENSA24