Legambiente-Fiab: «A Busto tanti parcheggi, ora più ZTL». Loschiavo: Cavallotti-Bramante pedonali

BUSTO ARSIZIO – «I parcheggi? Ci sono e sono tanti. Ora servono le pedonalizzazioni». Legambiente e Fiab escono allo scoperto con un convegno su “ZTL e parcheggi”, annunciando l’avvio di una campagna di sensibilizzazione a favore dell’allargamento della Zona a Traffico Limitato, da anni tabù per il centro di Busto. In prima fila c’è l’assessore alla mobilità Salvatore Loschiavo, che annuncia «l’intenzione di ampliare la ZTL del centro storico partendo da via Cavallotti e via Bramante», già oggetto di un test durante la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile.

La conta dei posti auto

Il ragionamento di Legambiente e FIAB parte da un assunto: «Dobbiamo sfatare il mito del parcheggio che non c’è. I parcheggi ci sono e sono veramente tanti. Non ne servono altri» sottolinea l’architetto Marco Fardelli di Fiab. In tutto, da uno studio delle due associazioni, sono circa 2600-2900 gli stalli attorno al centro storico (a seconda che si considerino o meno quelli in zona mercato, che al giovedì e al sabato non sono disponibili). Coprono una superficie tra i 6 e i 7 campi da calcio. Senza contare quelli “on street”, a bordo strada, che per Legambiente «andrebbero tendenzialmente sostituiti dalle piste ciclabili», come sottolinea la presidente Paola Gandini. I dati a disposizione dell’assessore Loschiavo sono sovrapponibili: gli stalli a pagamento gestiti da Agesp sono poco più di 2000, di cui circa 1300 “off street”. Il problema è che «la richiesta di parcheggi spesso è mal indirizzata – spiega Fardelli – gli automobilisti cercano i parcheggi gratuiti, che è un fatto di iniquità sociale perché si regala a qualcuno un’area che è di tutti e che andrebbe noleggiata, come i dehors».

Strade da condividere

Ecco che, a partire da queste considerazioni, Legambiente è pronta a lanciare sui suoi social «quattro video che, prendendo le mosse dalla letteratura, soprattutto straniera» spiegano perché allargare la ZTL può essere un bene per la città. Il primo parte dalla domanda “Le pedonalizzazioni danneggiano il commercio?”. «In realtà hanno effetti positivi, sulla socialità, sulla condivisione degli spazi – spiega Eugenia Grassi
il grande tema è scegliere che città vogliamo essere nel presente e nel futuro. Non si vuole demonizzare l’uso delle auto ma far presente che occupano uno spazio che va condiviso, perché le strade sono della città e non solo degli automobilisti». Lo ribadisce anche la presidente Paola Gandini, a proposito delle piste ciclabili: «Non siamo estremisti. La compatibilità con i parcheggi è possibile: ad esempio, in viale Alfieri-Pirandello avremmo optato per i parcheggi su un lato e la pista sull’altro».

Le aperture dell’assessore

Un approccio sostanzialmente condiviso dall’assessore alla mobilità Salvatore Loschiavo. E già questa è una novità per Busto. «Non siamo Parma, è vero, ma lo possiamo diventare» fa sapere l’assessore, che insiste sul fatto che il percorso verso una mobilità sostenibile «è partito». Un passaggio decisivo, «rivoluzionario», sarà il Pums, Piano urbano della mobilità sostenibile, il cui iter partecipativo toccherà indicativamente «tutto il 2023». Ma la vera sfida, aggiunge Loschiavo, «quella più importante è quella culturale. Enorme». Perché «la convinzione generale è che la strada sia delle auto», mentre invece «è di tutti, è uno spazio da condividere. E la Settimana della Mobilità ne ha dato una dimostrazione concreta». Un test che per Loschiavo è stato «incoraggiante. Dopo la Settimana, a parte una voce fuori dal coro, erano rimasti tutti impressionati positivamente». Tanto da rafforzare «l’intenzione di ampliare la ZTL partendo da via Cavallotti e via Bramante», progetto per il quale l’amministrazione ha «partecipato a un bando di Regione Lombardia per la pedonalizzazione».

Il confronto con i commercianti

L’assessore però chiarisce: «Non abbiamo una posizione radicale, sappiamo che dobbiamo portare la gente in centro. Non si pedonalizza con una transenna da un giorno all’altro. Si tratta di far rivivere una zona, ragionando in termini di pianificazione». I commercianti su questo fronte non sono contrari a prescindere, ricordando il precedente della pedonalizzazione degli anni ’90. Ai tempi eravamo tutti in piazza con le auto e non volevamo toglierle» ammette la libraia Francesca Boragno. «Mio papà voleva incatenarsi, ora non toglietegli la ZTL» le fa eco Alessandra Ceccuzzi, presidente del comitato commercianti centro cittadino. Che spiega la reazione allarmata nei confronti dell’esperimento della ZTL allargata in piazza Garibaldi e piazza Trento e Trieste. «È stata una spina nel fianco, perché su quella zona sono stati fatti negli anni interventi che hanno solleticato la sensibilità dei commercianti – fa notare – ora sono spaventati dal fatto che non ci sia una pianificazione che vada oltre la chiusura di una via». Insomma, prima di allargare la zona pedonale serve un progetto di ampio respiro.

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